Nella vita, a volte, serve il coraggio di fare un passo indietro. Perché farne uno in avanti implica sempre e comunque un certo grado di rischio e solidità che se non hai la sicurezza di avere, poi finisci avvolto dai rimpianti. Coraggio e determinazione. Così Facundo Lescano, attaccante classe ’96, ha deciso – la scorsa estate – di ripartire dalla Serie D, dall’Igea Virtus Barcellona. Felice, entusiasta perché, alla fine, le migliori soddisfazioni arrivano dalle scelte più difficili, più sofferte.
Soddisfazioni sì, ma anche (e soprattutto) gol. Quindici in ventinove presenze (e manca ancora una giornata più i playoff). Facundo Lescano, l’Under (dal ’96 in giù) più prolifico dell’intera Serie D. Domenica scorsa, peraltro, la doppietta nella sfida contro il Roccella. Per la felicità sua e di una città intera perché niente come il calcio riesce a creare un trasporto tanto emotivo quanto sociale. ‘Faca, vuoi un caffè?’. ‘Faca, colazione pagata!’. Ritornelli quotidiani da quelle parti, la gente apprezza impegno e determinazione. Si esalta per il virtuosismo, per il gol ricercato e originale. Come quello contro il Gela, di testa da fuori area, davanti a 3mila persone.
E, ora, come nel più bel eterno ritorno dell’eguale, i primi interessamenti dalla Lega Pro. Lescano piace, colpisce, incide. E, ora, sorride anche. Come ai tempi della Primavera del Torino, quando lo paragonavano ad Amauri…e Balotelli (“Ma solo per il numero di maglia numero 45”). Valori veri, forti a partire dalla fede. E, poi, il ricordo di Don Aldo, di quella frase che allieta ogni giorno il suo cuore… ‘Sii sempre te stesso e abbi fede in Dio che lui ti aiuterà’. E i suoi gol sono anche per lo storico cappellano del Torino, un secondo padre per Lescano. Che, sì, davvero, i valori della fede non li mette in pratica e solo e soltanto nei momenti di bisogno…
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