Il Barcellona di Valverde è un passo più vicino al titolo di campione della Liga. Merito della vittoria di giornata contro l’Athletic Bilbao in casa ma anche del tonfo dell’Atletico contro il Villarreal. Sono ora 11 i punti di vantaggio dei blaugrana sulla seconda, agli avversari della Roma in Champions League basta mezza gara per archiviare la pratica Athletic: un grande primo tempo che senza troppe preoccupazioni ha visto la squadra di casa passare in vantaggio con Paco Alcacér già all’8’ al termine di un’azione magnifica - vecchio stile Barça. Tocca ter Stegen, poi tutti gli altri tranne Dembélé, 28 passaggi completati e gol, con gli avversari spettatori immobili di una manovra splendida e rifinita con il tocco vincente.
Raddoppio di Messi che al 30’ trova anche il primo gol da fuori area - se si escludono i calci di punizione - della stagione. Due reti in 45’ che avrebbero potuto essere molte di più dal momento che solo un ottimo Kepa e un pizzico di cinismo mancante nel momento decisivo hanno permesso al Bilbao di non tornare negli spogliatoi con un punteggio dignitoso: il portiere è stato il migliore in assoluto dei suoi. Senza Busquets e Suarez, il 4-3-3 “ufficiale” si è trasformato in un 4-4-2 in fase difensiva con Dembélé che si abbassava in fase difensiva. Poco da difendere in realtà soprattutto nella ripresa, quando entrambe le formazioni hanno semplicemente lasciato passare i 45 minuti.
Bene nella gestione la squadra di Valverde, che come al solito ha mostrato solidità e cinismo nel colpire alla minima occasione, troppo stanco l’Athletic - impegnato in settimana in Europa - per provare a riaprire la partita. Tutto ancora più semplice con l’ingresso di Iniesta nella gestione del pallone, un’altra prova di forza di una squadra che sembra inarrestabile tanto da permettere ai suoi tifosi di intonare già a metà secondo tempo il coro “campeones, campiones…”; una fiducia non esagerata e ben riposta, il passo falso dell’Atletico non fa altro che dare un’ulteriore spinta alla squadra che non perde da 36 partite in Liga.
Approfitta del passo falso dell’Atletico anche il Real Madrid. Cercava la quarta vittoria consecutiva e l’ha trovata trascinata dal solito comandante Cristiano che ha raggiunto quota 22 in questa Liga: 4 nel girone di andata, 18 in quello di ritorno - che non è finito. 21 reti nelle ultime 11 partite, più di tutti nel 2018. Colpita anche la penultima squadra che mancava al suo appello, solo il Leganés si è "salvato". Numeri da paura per la Juve e per tutte le squadre che gli capitano davanti. Un primo tempo molto intenso con Zidane che manda in campo un 4-4-2 senza Ramos in difesa e con Kovacic in mezzo; Lucas Vazquez e Asensio esterni di centrocampo. Piede sull’acceleratore e vantaggio quasi immediato per i Blancos che trovano anche il raddoppio con Vazquez che l’arbitro annulla per fuorigioco (che non c’è).
Con il solito Stuani (il giocatore che ha segnato più gol di tutti nei cinque maggiori campionati europei in stagione, 9) il Girona pareggia e costringe Keylor Navas a raccogliere ancora una volta la palla dalla sua rete come successo sempre nelle ultime 14 gare - esclusa quella contro l’Alavés. Il Real dietro concede, a volte spegne la luce e non dà garanzie. Sull’1-1 il Real continua a cercare di inserirsi in verticale, dopo l’intervallo è sempre Cristiano a concludere una combinazione bellissima nella fascia centrale del campo. Spazi strettissimi, assist di Benzema, palla sulla traversa e poi in rete. Due gol e un assist, dopo un’ora di gioco CR7 raccoglie il pallone messo in mezzo ancora dal compagno di reparto e serve Vazquez che di precisione la mette bassa nell’angolino. Un 3-1 frutto di giocate individuali ma anche di manovre ben impostate, che diventa 4-1 ancora grazie a Cristiano.
Numeri quasi imbarazzanti per il portoghese bravo a ribattere in rete un tiro di Benzema. Se dietro qualcosa a volte non va (e si vede anche in occasione del secondo gol del 2-4 di Stuani, sempre di testa) davanti funziona tutto benissimo. Impossibile fermare la marea blanca quando punta la porta, impossibile fermare Bale servito perfettamente da Modric; c'è spazio anche per il gallese che entrando dalla panchina migliora ancora la straordinaria media realizzativa al Bernabéu. Le marcature sui calci piazzati si possono invece rivedere: segna anche Juanpe in una gara infinita che si chiude come era iniziata: con la rete del 7 madridista, naturalmente. Nove gol e messaggi per tutti, appunti sparsi a una ventina di giorni dall’andata dei quarti di Champions.