Casa Lazio, basta punti interrogativi. Prima forse, oggi non più. Perché Keita Balde ha sovvertito ogni pronostico. Col lavoro, con l'impegno, col gol decisivo. Homo novus del pallone. E il "carattere" è cambiato. Ora, al suo posto, c'è un bel punto esclamativo. "Gulp!". Roba da fumetto. Cronaca di un dubbio ormai certezza. Il senegalese avrebbe dovuto lasciare la Lazio nell'ultima sessione di mercato. Tweet, comunicati, stilettate via web a non finire. Messaggi velenosi e rottura. "Avrebbe dovuto", appunto. Ma infine no. Keita è rimasto e ora rinasce, riacquistando fiducia piano piano. Quella di Inzaghi, in primis: "Lo schiero nella ripresa perché il suo utilizzo è questo". Quella dei compagni, poi. "Keita si sta allenando bene".
Nonostante qualche sassolino rimasto negli scarpini. Oggi, dopo due partite da subentrato e altrettanti assist, Keita è tornato titolare, segnando subito: 2-0 all'Empoli, tre punti con fatica e tanti errori (out Biglia per infortunio dopo 10', l'argentino esce dal campo e va via con le stampelle). Chiude Lulic, apre il ragazzino. Stock. Colpo di collo pieno, di nuovo in gol dopo 227 giorni (l'ultimo squillo contro il Verona, era l'11 febbraio 2016). Ritorno importante, Inzaghi l'ha gestito: "Quando sarà pronto, giocherà". Promessa mantenuta, oggi è il migliore tra i suoi. A volte è egoista, può passarla e invece no, cerca sempre il tiro. La gloria. Ma i suo guizzi fan paura, l'Empoli è in difficoltà quando l'ex Barca giochicchia con gli slalom, davvero. Infine segna e la decide, decisivo. "E' la sua vittoria". Inzaghi felicissimo: "Keita sta bene, si sta avvicinando alla forma migliore". Ma va già benissimo così.