Classe '81, 37 anni da compiere il prossimo dicembre. Eppure per Mario Santana la carta d'identità non sembra affatto pesare.
Dal gennaio 2016 l'ex Genoa, Napoli e Fiorentina (tra le altre) è alla Pro Patria ma anche se in questa stagione il gol ancora non è arrivato in campionato (nel Girone A di Serie C) resta comunque decisivo.
Un assist finora e ieri, nella sfida contro il Novara, il suo ingresso in campo ha cambiato la partita: prima l'incrocio dei pali colpito come a suonare la carica, poi è da lui che parte l'azione che si conclude con il gol di Mastroianni che ha consegnato la vittoria per 1-0 alla sua Pro Patria.
Insomma, quindici minuti gli sono bastati per dare la scossa e la carica. Alla Pro Patria continua la seconda giovinezza di Santana.
Di seguito, riproponiamo un'intervista esclusiva al giocatore realizzata la scorsa stagione in cui si è raccontato tra ricordi, la scelta di ripartire dalla C, un pensiero alla Serie A e al suo futuro.
“Pronto Mario, posso disturbarti dieci minuti?”, “Richiamami tra un po’ che sto facendo mangiare la bambina”. Papà a tempo pieno Santana, quando non è al campo ad allenarsi, ovvio. E non provate a contattarlo via Whatsapp, difficilmente riceverete risposta: “Non mi piacciono i social network e cose simili, non li uso mai”. Uomo all’antica, attaccato a sani valori: “Quando non sono al campo passo tutto il tempo con la mia famiglia, sono loro la mia forza”. Di mattina papà a tutto tondo “faccio da mangiare a mia figlia e poi la porto all’asilo”, dopo pranzo atleta encomiabile: “Lavoro duramente, non salto un allenamento per arrivare sempre al massimo della forma fisica”. E’ questo il suo segreto per essere a 35 anni ancora decisivo in Serie d con la Pro Patria. E i numeri parlano chiaro: 6 partite, 7 gol, statistiche da attaccante di razza. Santana segna e la Pro Patria ringrazia: “Non mi aspettavo un avvio così positivo sinceramente, merito anche della squadra che sta facendo un ottimo lavoro – ha raccontato Santana in esclusiva per Gianlucadimarzio.com - Fisicamente mi sento bene, poi gioco in avanti e più possibilità di fare gol. Noi abbiamo la fortuna di poterci allenare tuti i giorni, e non so quante squadre di categoria lo facciano”.
La Serie D ha il suo nuovo re, la domanda allora sorge spontanea “speri ancora nella A?”. Santana non si nasconde: “Ci spero sempre, certo, ma se non l’ho trovata prima è difficile che ci riesca ora. E’ complicato trovare una società che punti su un giocatore di 35 anni”. Probabile che da oggi qualcuna ci faccia un pensierino. Il curriculum poi è di quelli importanti… Palermo, Chievo, Napoli, Fiorentina e Torino. Per non farsi mancare niente anche 7 presenze con la Nazionale argentina. E pensare che qualche anno fa voleva smettere di giocare a calcio: “Ho pensato diverse volte di dire basta. Quando sono stato messo fuori rosa al Genoa, e ancora non capisco il motivo, ci ho riflettuto seriamente. Poi è arrivata l’opportunità della Pro Patria ed è cambiato tutto”. Nuova vita, anche in Serie D. Scintilla accesa nuovamente e tanta voglia di fare bene: “La Pro Patria mi ha permesso di continuare a giocare a calcio, mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco. Per questo ho deciso di ridurmi lo stipendio quest’anno per cercare di aiutare la squadra a centrare l’obiettivo promozione”.
Questione di riconoscenza, e il traguardo al momento è vicino (Pro Patri terza a due punti dalla vetta ma con una partita da recuperare). Anche grazie ai gol di Santana: “Il più bello? Quello di tacco contro l’Albinoleffe, è stato incredibile. Però anche quello con la maglia della Fiorentina sempre di tacco non scherza…”. Ricordi che riaffiorano, come i momenti più belli della sua carriera: “La Serie A con il Chievo rimane indimenticabile: non mi aspettavo nemmeno di essere titolare invece ho disputato un ottimo campionato. Poi sicuramente porto nel cuore le convocazioni con la Nazionale. Non è da tutti indossare una maglia del genere. Periodo più brutto? Quello di Firenze, sono stato tormentato dagli infortuni”. Ora però è diverso: gli infortuni sono il passato e il presente è fatto di gol. Voglia di smettere? Dimenticata anche quella, almeno per un po’: “Per il momento non ci penso più, continuerò finché il fisico regge e finché riuscirò a dare una mano ai miei compagni. Quando non ci riuscirò più lascerò volentieri spazio ai più giovani”. Santana saprà quando è il momento di farsi da parte, ma quel giorno appare ancora molto lontano…