Prima la sconfitta contro la Russia (da evitare) nella gara di esordio alla competizione, dopo quella con la Germania (preventivabile),
E se contro le russe, allo Sparta Stadion di Rotterdam, ci si può rimproverare più di qualcosa, contro le tedesche, allo Stadion Willem di Tilburg, quella che scende in campo è un’Italia gagliarda, che gioca a testa alta e sbugiarda tutte quelle persone che avrebbero scommesso su una figuraccia.Parte però tutto in salita, quando al 19′ l’estremo difensore azzurro Giuliani compie un vero pasticcio, uscendo su un pallone buttato in mezzo da Marozsan non trattenendolo e lasciando a Henning l’opportunità di siglare la rete del vantaggio tedesco. Un goal che non intimorisce le Azzurre, anzi, si continua a giocare con grande determinazione fino a quando una stratosferica Bonansea non macina almeno cinquanta metri per servire l’assist alla imponente Mauro. È la rete del pari. Si può ancora sognare.
Nella seconda frazione di gioco la doccia fredda. Anche più di una. Fuori Mauro per infortunio, con la nostra Nazionale che però può contare su Girelli, presente. E al 66′ rigore per la Germania: Peter non perdona, di nuovo sotto. Un minuto dopo, Italia in dieci, con Bartoli che rimedia un doppio giallo. Quindi, di nuovo tutto in salita, e la centrocampista azzurra Cernoia che esce in barella. Segni sempre piu chiari di come in quel momento più che mai era necessaria un’autentica impresa, che poteva trovare il suo perché anche in un pareggio, per giocarsela poi con la Svezia fino alla fine. Le ragazze di Cabrini lottano, ci provano, e all’80’ per poco non ci riescono: miracolo di Schult su Bonansea. È questo l’ultimo brivido di un incontro che ha reso onore a un Paese intero. Quelle dilettanti, non si sono viste in campo.