Alla fine di Italia-Serbia - venerdì scorso a Vicenza - Federico Di Francesco si era congedato con una promessa non da poco: "Voglio fare gol contro Andorra". Il ragazzo è uno di parola e ne dà subito una prova tangibile a Di Biagio che gli da fiducia e lo mette dentro dal primo minuto (lui che è appena alla seconda presenza con l'Under 21). Il gol, come promesso, infatti arriva. Certo, contro Andorra poteva (e forse doveva) essere tutto più facile dall'inizio, perché l'Italia seppure crei una miriade di palle gol - solo alla fine del primo tempo sono già 10 - riesce a sbloccare il risultato solo nella ripresa.
E siccome oramai ci ha preso gusto, Di Francesco segna anche la rete del raddoppio (per di più di tacco): sempre su un suggerimento che arriva dalla destra da parte di Conti. A proposito di conti, questa volta con la minuscola, li chiude definitivamente Pellegrini - entrato nella ripresa - a 2' dalla fine. L'Under di Di Biagio cambia pelle e faccia rispetto al pari con la Serbia. I due "falsi sette" Verre e Benassi tornano a fare le mezzali - con Cataldi regista - e Cerri diventa l'unico 9 al centro del tridente con Di Francesco e Ricci.
Ma contro Andorra, che pure dovrebbe essere una festa per gli attaccanti, a meritare la copertina diventa il numero 1 azzurro: Alessio Cragno, che nel primo tempo è chiamato alla parata più difficile della partita per evitare la beffa firmata Reyes. Beffa perché fino a questa partita Andorra ha segnato un solo gol in tutte le gare di qualificazione e l'autore della rete non è neanche tra i convocati del ct Lucendo perché impegnato con la nazionale dei grandi.
Alla luce del successo della Serbia contro l'Irlanda (3-2) il discorso qualificazione all'Europeo 2017 resta una formalità da sbrigare l'11 ottobre a Kaunas, dove ai ragazzi di Di Biagio basterà anche un pari per passare come prima nel girone.