A due giorni dalla sfida di ritorno contro il Liverpool, torna a parlare Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma. E lo fa ai microfoni di Fabio Fazio, durante la trasmissione domenicale "Che tempo che fa". Ecco le sue parole: "Troppi consigli? Non mi infastidisce perché fa parte del calcio, è la sua bellezza il fatto che tutti vogliano sentirsi importanti. Soprattutto quando si vince, quando si perde non ho mai sentito nessuno. Però ci sono anche ottimi consiglieri. Col Barcellona abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Voglio lanciare un messaggio: io ci credo, questa squadra ha fatto due gare importanti in Europa, arrivando in semifinale, cosa difficilissima. Il mio pensiero è quello di non accontentarsi mai e credere in questa rimonta"
"Sean Cox? Condivido pienamente il pensiero di Pallotta, io sono contrario alla violenza. Una minoranza – perché questo va detto – di questi personaggi, che non hanno nulla a che fare il tifo, può andare a rovinare l’immagine di una tifoseria bellissima. Io prima di essere l’allenatore sono stato giocatore e ho conosciuto la tifoseria giallorossa, che è vero ti fischia, ma è sempre lì a sostenerti. È vero che volevi fare il ciclista? Sì, mia madre è trentina e ho iniziato a farlo. Tifavo per Moser, mi piaceva molto il ciclismo. Ci ho provato, poi però per fortuna ha prevalso il calcio. Giocare contro mio figlio? Mi nasconde la formazione, è un furbetto. Il mio nome? All’inizio dovevo chiamarmi Luca. Con il mio codice ho evitato alcuni problemi con gli omonimi. Ma non è il caso di parlarne qui..."