La linea va e viene, in collegamento c'è un pezzo grosso: Antonio Conte. E anche il telefono crolla, un po' come le squadre che s'imbattono contro il suo Chelsea. Oggi l'allenatore dei Blues è intervenuto in diretta alla trasmissione Di Canio Premier Show, in onda su Sky Sport 3. In una domenica rivolta al relax, ma non troppo: "Ho appena finito di seguire le partite di Premier League, sia quella del City sia quella dello United. Resto sul pezzo, è chiaro". Riposo e lavoro, combo perfetta. Soprattutto dopo la bella vittoria di ieri. Ah, le scintille con Alessio: cosa è successo? "Quando vedo che una cosa non funziona sarei capace di ammazzare chiunque (ride). Kantè doveva scalare al posto di Moses, che era entrato in area per marcare il sesto uomo dell’Arsenal sul calcio d’angolo. Non l’ha fatto e me la sono presa con Alessio, che è ormai da tempo il mio braccio destro e, purtroppo per lui, anche la mia vittima”. Spazio poi alle situazioni tecniche, partendo dall'importanza di avere in squadra un centrocampista come Kanté: "Lui è straordinario. Tanta quantità, ok: ma che qualità. Anche se dovrebbe migliorare nella fase di costruzione. La sua prima giocata è in orizzontale, deve trasformarla sulla verticale. E io ero come lui. Poi è un ottimo ragazzo, aiuta sempre i compagni. Sì, è stato un grande acquisto. In porta ci arriva stanco, quello sì. Fece un gran gol contro il Manchester United, ma ripeto: può ancora migliorare. Tanto è ancora giovane". E sul cambiamento della linea difensiva, come è nata l'idea? "Mi ha aiutato il mio lavoro. Io credo ciecamente in quello che faccio. Le prima tre partite le avevamo vinte vinte, ma non mi erano piaciute. Era un momento delicato, non drammatico. E poi guardate l'anno scorso, abbiamo praticamente gli stessi giocatori della passata stagione. Non puoi subito trasformarti da brutto anatroccolo a cigno. Ma gli equilibri alla fine li abbiamo trovati. La fiducia totale nelle mie idee mi ha aiutato. Sì, ho preso delle scelte forti".
Campionato già vinto? "Non c'è un inseguitrice che mi preoccupa di più. Non lo dico per scaramanzia. L'esperienza da calciatore è un bagaglio importante. Ho vinto una Champions League ma ho perso tante altre finali: e questo mi ha reso più cattivo nella voglia di vincere. Ci sono ancora 14 partite. Parlare di scudetto ora? No. Può ancora succedere di tutto. Guardate quello che è successo a noi, abbiamo stravolto la stagione. Dobbiamo stare calmi. Oggi il City è riuscito a vincere a due minuti dalla fine contro lo Swansea: per me sarebbe stato meglio un pareggio. Hazard? Ha un talento pazzesco. Ha equilibrio nelle fasi di gioco.