Lampo Quagliarella, undici metri di felicità Piatek e super Audero: 1-1 a Marassi, nel derby della Lanterna numero 117 Genoa e Sampdoria si dividono la posta a metà. Da una parte e dall’altra, è ripartire l’imperativo della vigilia dopo i rispettivi tre stop consecutivi in campionato: per farlo, i novanta minuti a Genova più attesi dell’anno, dal significato speciale dopo il crollo del Ponte della corso 14 agosto, in un Ferraris per tre quarti colorato di rossoblù e con una coloratissima gradinata Sud a garantire il solito spettacolo sugli spalti. In campo a regalare la prima gioia (a tinte blucerchiate) è Fabio Quagliarella: parabola perfetta sul secondo palo di Ramírez - match winner lo scorso anno in versione assist man stasera - a sorpresa preferito Da Giampaolo a Riccardo Saponara, colpo di testa sotto alla Nord sul quale Radu non può arrivare e vantaggio Samp a Marassi.
Sud che esplode, quinto gol in campionato per il numero 27, il cento trentaduesimo in A: derby che si sblocca subito, con il solito Quaglia a richiamare immediatamente la squadra a centrocampo perché “c’è ancora tanto da giocare”. E al Genoa per azzerare tutto bastano appena nove minuti: palla in profondità per Piatek, errore di Andersen che si lascia superare dall’attaccante polacco, steso in area da Audero. Arbitro che indica il dischetto: palla da una parte, numero uno della Samp dall’altra, dopo 451’ il pistolero torna a sparare. Decimo gol in campionato per il capocannoniere solitario della Serie A, fermo dalla rete nel ko col Parma dello scorso sette ottobre che costò l’esonero a Davide Ballardini. Primo gol sotto la gestione Juric, espulso per proteste nella ripresa, quattordici in altrettante gare ufficiali, poker di Coppa Italia compreso.
È 1-1 a Marassi, risultato che, nonostante un Genoa ai punti in vantaggio, non cambierà più: colpa o merito, dipende dai punti di vista, dell’altro grande protagonista della serata, quell’Emil Audero arrivato in estate dalla Juventus via Venezia e chiamato a non far rimpiangere Emiliano Viviano tra i pali. Romulo prima, Piantek e Kouamé poi, il numero uno della Sampdoria si supera sempre dicendo sempre no al sorpasso del Grifone. “La parata più difficile? La terza, sicuramente quella sul colpo di testa di Kouame - le parole del numero uno del Doria, che sulla gara aggiunge - non siamo più quelli di inizio stagione? Abbiamo subito qualcosa di troppo, abbiamo però lavorato bene di reparto restano uniti: dobbiamo mantenere l’equilibrio, cercare di creare anche qualcosa di più davanti e pensare positivo dopo questo punto”.
Sull’impatto col derby. “Era il mio primo, è stata un’emozione particolare: mi avevano avvisato che a livello di emozioni era forte, ci tenevamo a fare bene, alla fine ci teniamo questo punto”. A interrompere la striscia negativa di entrambe, appuntamento al prossimo spettacolo. Quello di Genova, quello del Derby della Lanterna.