Vent'anni di Premier alle spalle, un nome che esige rispetto. Frank Lampard, 174 gol fra West Ham, Chelsea e Manchester City. In carriera, però, ne ha segnati 175. Quello che avanza lo troviamo nei sei mesi trascorsi in prestito con lo Swansea, in Championship. Era il 1996, 22 anni dopo ecco che in quel campionato ci è tornato. Lo ha fatto non più da calciatore ma da allenatore. Guiderà il Derby County, per quella che sarà a tutti gli effetti la sua prima esperienza da allenatore.
"Se sono spaventato? Non vedo tutto questo come un rischio - ha raccontato oggi nella consueta conferenza stampa di presentazione - ma come una grandissima opportunità per avere successo". Trentanove anni per Frank, che ha appeso le scarpette al chiodo soltanto poco più di un anno fa: "Ho studiato per 18 mesi - ha spiegato - e ho avuto quel tempo libero di cui non ho mai potuto godere in questi 20 anni. Ora mi sento pronto per rimettermi in gioco". Lo farà in una squadra retrocessa dieci anni fa, ma che nel suo palmares vanta anche due titoli negli anni '70: "Qui è il posto giusto per cominciare - ha precisato Lampard - venire in un club con questa storia per me è un privilegio"
Anche perché: "Di questo club so tutto, dalla storia ai fan". Merito del padre Richard George, bandiera del West Ham, che tante volte si è scontrato con la squadra che suo figlio allenerà: "Lo sentirò prima e dopo ogni partita, sarà importante per me averlo accanto. Ha approvato questa mia decisione. Conosco le insidie, ma sono più interessato a me stesso e a dare il meglio che posso. Quando lo fai puoi essere felice con te stesso. Il mio obiettivo è avere successo. Tradotto? Centrare la promozione. Anche perché questa squadra quest'anno ha perso la semifinale playoff con il Fulham. Quindi come minimo dovrà riconfermarsi. Se vogliamo andare oltre, allora dobbiamo vincere il campionato. Ho giocato in questo campionato, anche se per poco tempo. Quindi non vado a lavorare su un terreno che non conosco proprio. Avrò una squadra intorno a me e inizieremo a studiare a tutti i team contro cui ci confronteremo".
Allenatore da tuta o giacca: "Poco cambia, l'importante è vincere - scherza - con o senza giacca. Anche se opto più per l'eleganza". Un obiettivo, forse: allenare un giorno il suo Chelsea: "Tutti sanno quanto questo club sia stato importante nella mia vita da calciatore, ma questo è un inizio completamente nuovo per me e non sono ancorato ad alcun sentimento legato al passato. Sarebbe molto ingenuo da parte mia pensare al futuro in questo momento". Quel che è certo è che il buon Lampard abbia avuto degli ottimi maestri durante la sua carriera da calciatore: "E la voglia di allenare è venuta grazie a loro. Non mi riconosco in nessuno, però. Almeno per ora. Perché non ho cominciato come vice di qualcuno? Perché ti metti alla prova solo quando sei da solo". Idee chiare, tante ambizioni. Il Lampard calciatore è arrivato lontano. Chissà se ci riuscirà anche il Lampard calciatore