Il "piccolo Deco" dall'anno prossimo giocherà nel Milan. In realtà il "piccolo" André Silva è diventato grande, in tutti i sensi, e ha anche cambiato ruolo: il soprannome non regge più. Il vero Deco, che André Silva lo conosce bene, ne parla ugualmente volentieri:
"André al Salgueiros giocava da centrocampista, un po’ da numero 10, come facevo io" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Hanno cominciato a chiamarlo “Deco” e il soprannome funzionava. Quando l’ho frequentato un po’, negli ultimi anni, abbiamo scherzato. È giovane, ha futuro. Ha segnato con Porto e nazionale portoghese, si vede che è un giocatore importante. André al Porto faceva il primo o secondo attaccante. Ha facilità di movimento e qualità anche fuori dall’area. Può dimostrarlo anche al Milan, è un attaccante completo. André lavora molto e può migliorare, come ha fatto negli ultimi anni. Al Milan sarà utile".
Gol e assist, per Deco André Silva non tradirà: "Direi 10, almeno. Come primo anno, non sarebbe male. Chiaro poi che in Italia è sempre difficile rispondere a questa domanda. Ah, un’altra cosa: André crea anche situazioni per gli altri. Non ci sono solo i gol. Mi ricorda Fernando Torres. Ha quella capacità di essere attaccante d’area ma allo stesso tempo muoversi per il campo". Un pensiero sul "vecchio" Milan: "Per me è la squadra che incontravo negli anni da calciatore. Nella mia testa, quando ci penso, è il club che vince le Champions League con Maldini, Seedorf, Kaka, Shevchenko, tutti quei campioni. Era una generazione di grande qualità, per me e per la mia carriera quei giocatori sono stati un esempio".
Milan sulla buona strada: "In Italia, chiaro, c’è l’egemonia della Juventus. Vincono sempre loro. Il Milan però sta ricostruendo, ha esigenze alte e con André Silva può essere sulla buona strada". In chiusura d'intervista Deco rivela un retroscena di mercato: "L’Inter, in Italia, è stata la mia unica opportunità. Nel 2008, quando ho lasciato il Barcellona, potevo venire a giocare a Milano. Venivo da anni in Spagna, c’era la possibilità ma ho scelto diversamente. Ho preferito andare in Inghilterra, al Chelsea".