Il ko di Modena da mettersi subito alle spalle e un campionato di alti e bassi da chiudere al meglio da una parte, la striscia positiva di due vittorie con Frosinone e Napoli da non interrompere e un terzo posto ormai a vista da continuare a inseguire dall'altra: eccolo qui il menù della sfida del Ferraris di Genova, luci accese sullo spettacolo di Genoa-Inter. Aria quasi da derby, con i tanti ex blucerchiati in campo e in panchina tra i nerazzurri: a partire da Roberto Mancini, fino ad arrivare a Martins Eder. Passando per Icardi, Biabiany, Berni e Manaj. A provare ad accendere subito la gara è però un altro per il quale i novanta minuti di Marassi hanno il retrogusto di stracittadina: è di Suso, arrivato a gennaio dall'altra sponda di Milano, la prima conclusione del match, la mira è da rivedere. Dopo il lampo dello spagnolo, a rubare la scena a tutti sono Lamanna da una parte e Handanovic dall'altra.
Perisic, Icardi (due volte) e ancora il croato, quattro le occasioni a tinte nerazzurre nel giro di pochi giri d'orologio, la prima dopo soli quattro minuti di gioco. Buon pallone lavorato da Miranda per la testa di Perisic, giocata decisiva sull'asse Marchese-Lamanna a negare il gol all'ex Wolsfburg. Doppio il tentativo per Icardi, servito puntualmente dal Trenza Palacio, prima è Lamanna a salvare tutto prendendo il tempo al numero 9 nerazzurro in uscita, è poi Munoz invece a respingere sulla linea il colpo di testa dell'attaccante argentino. Sulla palla schiacciata di testa da Perisic è ancora Il numero uno rossoblù a superarsi deviando in angolo. Tante occasioni per la squadra di Mancini, risposta rossoblù affidata al solito Leonardo Pavoletti: decisiva la deviazione di Miranda sul destro a incrociare dell'attaccante, sul colpo di testa su angolo di Suso a superarsi è Samir Handanovic, che con una mano leva dallo specchio della porta un gol fatto.
Dopo un primo tempo dai ritmi altissimi, squadre più lunghe e molti più spazi nella ripresa. Tachtsidis e Capel per Rigoni e Suso i primi cambi di Gasperini, il fischiatissimo Eder per Perisic quello di Mancini. Ad essere decisivo è il primo di Gasperini: è dall'angolo su conclusione del numero settantasette rossoblù infatti che nasce il gol che infuoca il finale di partita. Angolo per la testa di Munoz, sponda sul secondo palo di Tachtsidis per la conclusione vincente di Sebastien De Maio. Quarto gol in Serie A per il francese, primo in questa stagione e Genoa avanti a dieci minuti abbondanti dal triplice fischio. Ferraris che esplode, dentro Jovetic per Telles la mossa di Mancini, l'occasione per il pareggio però è ancora una volta sull'asse Palacio-Icardi. Assist dell'ex rossoblù per lo stacco di testa dell'argentino, palla alta. Un Ansaldi tra i migliori in campo prova a chiuderla dall'altra parte, Handanovic vola e dice di no.
Fiamozzi per Dzemaili, Ljajic per Palacio gli ultimi cambi della gara, tre i minuti di recupero con l'ultimo brivido firmato Martins Eder, ma il risultato non cambia più. Game Over al Ferraris, vince il Genoa. Come un anno fa, le ambizioni europee dell'Inter devono fare i conti con il Grifone di Gasperini. Genoa aritmeticamente salvo a trecentosessanta minuti dalla fine del campionato, dopo i novanta minuti di Marassi e la vittoria dell'Olimpico firmata Francesco Totti in rimonta sul Torino, terzo posto a più sette per i nerazzurri a quattro giornate dal triplice fischio della stagione e sogno Champions vera e propria impresa da realizzare.