Giovanissimo, ma già con molti premi alle spalle. L'ultimo l'ha ricevuto lunedì sera, ad Amsterdam. Il De Telegraaf gli ha consegnato la Scarpa d'Oro, riconoscendolo giocatore olandese dell'anno. Il difensore della Juventus ha battuto la concorrenza dell'ex compagno e amico Frenkie de Jong, passato adesso al Barcellona. De Ligt, nell'ultima stagione, ha vinto il campionato con l'Ajax, oltre alla coppa e alla semifinale di Champions League. E' stato nominato il più grande talento del mondo con il Golden Boy, mentre con la Nazionale è arrivato in finale di Nations League. "Tutto questo è molto bello e ne sono davvero contento, ma vivo nel presente", le sue parole.
Il premio lo ha ricevuto da Rafael van der Vaart. "Sono orgoglioso di vincere la scarpa d'oro da diciannovenne, anche se ora ho vent'anni". De Ligt ha seguito le orme di grandi campioni come Johan Cruijff, Ronald Koeman, Marco van Basten e Ruud Gullit. "Li conosco tutti, ma sfortunatamente non li ho mai visti giocare a calcio. Trovo più speciale succedere a Jan Vertonghen. Come numero quattro, è stato il mio esempio all'Ajax, con cui parlo ancora spesso per telefono".
Il passato all'Ajax è impossibile da dimenticare: "Con ogni palla che ho catturato, ho sentito che l'intera Amsterdam ha esultato con me". Alla Juventus, dice, la situazione è più individualista. "Può sembrare negativo, ma intendo nel senso positivo della parola. Per ogni giocatore viene individuato ciò di cui ha bisogno e come può diventare ancora migliore. Viene stilato un programma personalizzato. Sono in una nuova nazione e so che nulla è facile. Questo trofeo testimonia la nuova generazione del calcio olandese. Koeman, Van Persie, Robben e Van Gaal sono la vecchia generazione, io spero di dare al calcio quello che hanno dato loro. Lavorerò duro in Italia per riuscirci”.