Quando il gioco si fa duro, difficilmente Aurelio De Laurentiis si tira indietro. Anzi, due stagioni fa per qualche settimana pensò anche di poter spostare tutti gli affari da Roma a Castel Volturno. La sua nuova caput mundi. Alla fine non ce ne fu bisogno, ma la sua vicinanza non mancò. È successo di nuovo nelle ultime due settimane: “Ho sbagliato a non restare vicino alla squadra e al nuovo allenatore in questo inizio di annata” aveva confessato il patron del Napoli qualche giorno fa in un appuntamento universitario alla LUISS di Roma. E ha quindi deciso immediatamente di porvi rimedio. La sosta per le nazionali ha riportato Adl al campo di allenamento, a stretto contatto con la squadra e con Rudi Garcia. Ma non solo: perché il Napoli di questa stagione ha cambiato pelle anche negli uffici, quelli che il numero uno del club non ha mai perso di vista nell’ultima settimana.
Napoli, ripartire insieme
Vicini, spalla a spalla, come è successo anche in passato. Perché se il Napoli ha bisogno di ripartire il motore può accenderlo solo chi sta più in alto di tutti. Oggi, a Castel volturno, De Laurentiis non mancherà ancora una volta, così come non mancheranno i calciatori: finalmente i rientri dalle nazionali stanno per concludersi, sarà la prima volta del Napoli al completo dopo il ciclone Fiorentina che ha spazzato tutto, certezze e vittorie. Sarà la prima occasione per vedersi tutti (o quasi, Olivera arriverà solo in serata, gli infortunati resteranno ai box) faccia a faccia, dal capitano Di Lorenzo ai senatori del gruppo, quelli che in questi due mesi di stagione hanno composto il “gruppo dei saggi” che Garcia ha voluto creare da cuscinetto tra sé e il resto della squadra.
Un’occasione per dirsi la verità e provare a superare i problemi, soprattutto per stabilire una timeline decisa delle prossime settimane: serve una vittoria a Verona sabato, un’altra a Berlino in Europa martedì e poi magari una contro il Milan il prossimo 29 ottobre. L’unico modo per raddrizzare campionato e Champions. Pesa quel -7 dalla vetta, pesa il non essere almeno nei primi quattro posti, ma soprattutto pesa l’aria di un ambiente improvvisamente sfiduciato da un rendimento altalenante nelle prime settimane.
De Laurentiis a Castel Volturno: non è la prima volta
Non c’è alcuna pressione su Rudi Garcia. Anche per quello De Laurentiis ha deciso di spostarsi in campo negli ultimi giorni. L’ombra di Conte è durata qualche ora, ma di certo i risultati di questo avvio di stagione non lasciano troppo spazio al caso. C’è da rimettere la squadra sulla strada giusta. Il presidente azzurro non fa alcuno strappo alla regola: era sceso in campo per Gattuso e ancora prima per Sarri. Lo ha fatto per Spalletti nella primavera del 2022 quando il sogno scudetto era svanito e c’era da certificare la qualificazione in Champions. Un anno dopo sarebbe poi arrivata la vittoria del campionato.
Un modo, quello di De Laurentiis, per mettere mano alla sua creatura, per coltivare i rapporti, sollevare il morale quando serve. A metà tra scaramanzia e necessità. La sosta di ottobre è stata una possibilità anche senza dover cambiare la guida tecnica. Ora il Napoli è atteso alla ripartenza, con un sorriso e un pizzico di tranquillità in più.
