Timbrare il cartellino e poi sparire, via oltre confine senza lasciare troppe tracce. Ancora una volta con la valigia in mano, ma il 'gol multietnico' nel sangue. Alfred Finnbogason di ruolo fa l'attaccante e segna in tutte le lingue del mondo, o quasi, visto che a soli 27 anni vanta un'esperienza internazionale invidiabile. E non perché dal 2010 ha racimolato una quindicina di presenze nella sorprendente nazionale islandese (che parteciperà ai prossimi campionati Europei in Francia), bensì per aver buttato il pallone in rete in ben 7 paesi diversi.
Un vero e proprio ‘vagabondo del gol’ che ieri, all’ultimo respiro, ha messo dentro la sua seconda rete con l'Augsburg. Una prima parte di stagione nell'Olympiakos per poi spostarsi in Germania, visto che non c’è niente nella vita che ti arricchisca di più che viaggiare. Finnbogason comincia la carriera in patria, al Breidablik, ma se ne va giovanissimo di casa: destinazione Jupiter League, a Lokeren, in Belgio. Sei mesi all’Helsingborgs per essere ricordato anche sugli almanacchi svedesi, prima della consacrazione in Eredivise con la maglia del Heerenveen con cui arriva a segnare 29 reti in una sola stagione.
Via dall’Olanda l’anno scorso per testare la Liga spagnola con la Real Sociedad: l’impatto non è proprio come Alfred si aspetta, poco più di venti presenze condite da un paio di gol, troppo poco per uno come lui. E allora volo prenotato per una nuova esperienza all’estero, Grecia ed infine Germania in questa stagione. Un Europeo alle porte da giocare con la ‘sua’ Islanda, col fine di mettersi in mostra e, perché no, sognare in grande: curiosità e coraggio di cambiare cultura non gli mancano, la voglia di fare gol nemmeno.
A cura di Tommaso Turci