"Devo tenere alto il nome della famiglia”. Un sogno nel cassetto: ripercorrere le orme del padre. Justin Kluivert non si accontenta e all’esordio in campionato aveva superato già papà Patrick entrando in campo a 17 anni, 8 mesi e 10 giorni. Stasera ha esordito anche in Europa League contro il Legia Varsavia. Breve ma intenso: entra in campo al 73', esce all'86' dopo l'espulsione di Tete. Toccata e fuga, ma la sua prima europea intanto l'ha vissuta e Bosz per il ritorno si ricorderà di avere in panchina questo giovane talento, prima che figlio d'arte, che non aspetta altro che trovare continuità in prima squadra.
Di padre in figlio, quindi. E tanti sono gli esempi nel calcio. Cesare e Paolo Maldini, i portieri Schmeichel e gli Zidane entrambi al Real Madrid. La patria dei figli d’arte è senza dubbio l’Olanda. Prima Johan e Jordi Cruyff, poi Danny e Daley Blind all’Ajax. Ora la squadra di Amsterdam aggiunge alla lista anche Patrick e Justin Kluivert. I geni del padre ci sono: nella corsa, nell’estro, forse anche nella sregolatezza che contraddistingueva Patrick. Il cuore di Amsterdam che batte per l'Ajax ha pensato sicuramente di esser tornato indietro nel tempo.
“Mi piace quando mi paragonano a lui. Ha avuto una grande carriera e spero di fare altrettanto”. Consapevolezza mista a determinazione, la stessa che aveva convinto l’allenatore Bosz a convocarlo per il ritiro invernale della prima squadra in Portogallo. Ecco così un altro Kluivert con la maglia dell’Ajax, questa volta con il numero 45.
"Oggi è stato “il giorno": mio figlio ha fatto il suo debutto. Le parole non possono descrivere quanto io sia orgoglioso di lui”, Kluivert senior aveva affidato così ai social l’emozione del momento della prima del piccolo Justin. Destino diverso da quello di Patrick, giocatore formidabile, ma dalla carriera breve. Una decina scarsa di stagioni, a 28 anni l’età della maturità e del pieno sviluppo era però un giocatore finito. Per indolenza e scarsa applicazione, ma soprattutto perché: “In Olanda ti insegnano a diventare un campione, ma nessuno ti spiega come deve vivere un campione”. L’Ajax si dimostra ancora vivaio di talenti. E Justin dovrà prendere spunto dall’esempio paterno, correggendone però gli errori. Al 39’ della sfida di Eredivise contro lo Zwolle, appena un mese fa, si era riaperta la dinastia dei Kluivert nell’Ajax. E ora prosegue con il primo assaggio d'Europa per Justin. Non ci sarà nessun allenatore che lo etichetterà come “il prossimo miglior attaccante del mondo”. L’Ajax ha imparato dai suoi errori, così come ha imparato a fare Justin. “Ascoltare con attenzione ed eseguire”, questo l’imperativo del giovane Justin, seguendo le orme di papà Patrick.
Di padre in figlio, sperano all’Ajax, ricordando quella sera del 24 maggio 1995. Ventidue anni dopo ad Amsterdam è ancora l’era dei Kluivert.