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Data: 16/03/2016 -

Dall'egocentrico Ibra al calciatore senza nome: i 10 libri sul calcio tra storie, autobiografie e romanzi

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"Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo", P.P. Pasolini

Calcio e lettura. Due passioni che abbiamo voluto andassero d'accordo. La letteratura ha avuto diversi esempi di autori appassionati del pallone, non per questo meno apprezzati. E' un altro talento, quello di tradurre delle emozioni in parole anzichè in gol. Rettangolare è il campo da calcio, rettangolare la pagina di un libro. E sopra le storie, quelle scritte con la penna e quelle scritte coi piedi, non perchè siano peggiori ma perchè ognuno ha il suo strumento. Il matrimonio tra calcio e letteratura è presto fatto, basta amarli entrambi ed avere la voglia di raccontare e la speranza di essere letti; come entrare in campo e vedere che lo stadio si riempie solo se giochi bene. Dopo i film, abbiamo scelto dunque 10 libri: romanzi, saggi e autobiografie. Per tutti i gusti insomma, dai racconti di Soriano ai retroscena di Guardiola, da Ibra a chi una volta appesi gli scarpini al chiodo si è dato alla politica. Buona lettura. Io sono il calciatore misterioso. E non si sa davvero chi l'abbia scritto. Già solo questo è una trama avvincente che addensa nubi intorno a un libro che ha il sapore di Premier League ma la ricetta è ben più complessa. Vengono trattati i temi che dominano la quotidianità del calcio ed è chiaro che quelle pagine sono frutto di chi quell'ambiente l'ha vissuto davvero. Non un giornalista, non un dirigente di club. La prospettiva non è affatto misteriosa ma chi sia questo calciatore nessuno lo sa. "Chi è il giocatore che ha svelato i segreti del calcio professionistico? Chiunque sia questo infiltrato celebre, la sua testimonianza è autorevole e molto coraggiosa", ha scritto il The Guardian. Calciatori di sinistra, Quique Peinado. 'Da Sòcrates a Lucarelli, quando la politica entra in campo'. Sì, per sinistra non si intende la fascia mancina del campo ma uno schieramento politico. Non che i calciatori che si danno alla politica vadano tutti in quella direzione, si capisce, non è nemmeno l'intento dell'autore; è piuttosto un modo per spiegare che l'ingresso in un mondo che non ti appartiene è un atto di coraggio. Un qualcosa di controcorrente. Il calcio ha un potere mediatico importante e chi lo interpreta non può essere estraneo a quanto accade al di fuori del rettangolo verde. Quindi, che non venga dimenticata la democrazia Corinthiana o le fasce nere al braccio di chi ha voleva dire basta alla dittatura franchista. Lontano dai luoghi comuni, il libro raccoglie storie di chi a un certo punto ha deciso di seguire un ideale politico invece che un'idea di gioco. George Best, l'immortale, Duncan Hamilton. Ancora lui. Film, libri, purchè si sappia quanto ha fatto. Nel bene e nel male. Perchè comunque resta the Best. Più di altri, questo, è un libro che non è riservato solo agli amanti o ai conoscitori del pallone. Un moderno Zorro, un eroe per l'autore. Un Beatle, molto più che un giocatore di calcio, un cambiamento. "Mi sa che ti ho trovato un genio", le parole di chi cercava a Belfast e dintorni giovani talenti da portare allo United. Io, Ibra, Zlatan Ibrahimovic - David Lagercrantz. Quattro lettere, un nome che in pochi non conoscono e da notare che 'io' è minuscolo e 'Ibra' invece maiuscolo. L'autobiografia di Zlatan Ibrahimovic è un vademecum, un manuale che viene letto da chi vuole seguire le orme dello svedese. O perchè ogni tanto è bello svegliarsi e avere l'autostima di Ibra. "Certe volte gli altri non mi volevano in squadra, dicevano che ero troppo piccolo. Allora mi infiammavo all'istante. Detestavo essere escluso. E odiavo perdere". Parola di Zlatan. Nessuno parla dell'arbitro, Roberto Rosetti - Emiliano Poddi. E l'arbitro non parla mai con nessuno si potrebbe dire dato che nei post partita sono altri i protagonisti dei 90 minuti appena terminati che finiscono davanti a un microfono. Ma leggere questo libro è come entrare nella testa di un arbitro: fischietto in bocca, fiato quasi quanto quello di un calciatore, ed ecco che si diventa giudici in un tribunale d'erba. Poco tempo, decisioni pesanti da prendere subito, come quella di convalidare un gol irregolare a Tevez. Non sempre vittima, a volte dichiarato carnefice da un pubblico a causa di qualche errore, arbitro è sinonimo di umano, non di infallibile. "Non c'è intervallo di pensiero tra il fallo e il mio dito puntato sul dischetto. Si tratta di due episodi distinti, uno successivo all'altro, ma nella mia testa è come se avvenissero simultaneamente. Sono due facce della stessa moneta, tipo quella che lancio in aria a inizio partita per il sorteggio tra i due capitani". La mia vita, Alex Ferguson. Altra autobiografia, forse perchè la migliore maestra è sempre la vita. E le vite di chi è diventato grande è bene conoscerle, sfogliando i ricordi, passeggiando tra gli aneddoti. Alex Ferguson, lo scozzese diventato sir: la sua storia dall'infanzia a quella più nota, perchè per lui a un certo punto gli anni sono iniziati ad essere scanditi dai trofei più che dai giorni. "Sono nato a Govan, quartiere navale di Glasgow, dove da ragazzo andavo nei pub a chiedere fondi per sostenere gli scioperi. I pub sono stati la mia scuola". Il mio albero di Natale, Carlo Ancelotti. Il modulo che ha fatto vincere tutto al Milan. Ancelotti lo propose perchè semplicemente permetteva di "far giocare tutti i giocatori di qualità". Non la sua biografia, bensì la sua vita raccontata da quella posizione privilegiata che è la sua panchina. Aneddoti, appunti, incontri e dialoghi; le sue convinzioni e la sua speciale classifica dal 1995 al 2007, da Reggiana-Venezia a Milan-Boca. Un viaggio nella sua carriera condita da umiltà, conoscenze e solitudine da numero primo perchè va bene ascoltare tutti, ma chi mandare in campo è sempre stato compito suo. "Berlusconi mi faceva un sacco di domande, ho discusso anche con lui. 'La squadra ha bisogno di giocare con tre attaccanti', mi diceva. Ho risposto che erano Inzaghi, Kakà e Shevchenko, ma lui mi ha detto che Kakà non era un attaccante... - ha raccontato in un'intervista - Ogni presidente ha le sue idee, questo è sicuro, ma alla fine decido io". Fùtbol, Osvaldo Soriano. Venticinque racconti di calcio che esprimono tutta la passione di Osvaldo Soriano per il fùtbol. Diverso dal calcio come lo conosciamo oggi, il suo fùtbol è anche quello di campi senza erba, quello che gronda storie lontane dai riflettori. Da centravanti a giornalista sportivo, fino a diventare scrittore, Soriano lo sapeva... "so inventare storie bellissime"; ripesca dal passato fatti e personaggi, li unisce alla Storia e contestualizzati prendono vita. Pochi protagonisti, tanti eroi. Pep confidential: la vera storia di Pep Guardiola al Bayern Monaco, Martì Perarnau. Pep dopo il Barcellona. Un altro calcio, un altro campionato. Che resta? Pep. L'autore è andato dietro le quinte, ha vissuto da vicino e come nessun altro ha potuto il mondo Bayern con Guardiola. Una stagione insieme per raccontare quello che sui giornali non veniva scritto. Più del mero racconto della stagione, oltre i risultati, è una fotografia un po' più inedita di un allenatore tra i più vincenti degli ultimi anni. Non manca il retroscena esclusivo, che oggi, sapendo il futuro di Pep, lo rende ancora più interessante. Nel maggio 2011 era all'Old Trafford a vedere lo United di Ferguson vincere 4-1 sullo Schalke. Guardiola si girò verso un suo amico e gli disse: "Mi piace questa atmosfera. Mi vedrei ad allenare qui un giorno". Inverting the Pyramid: The History of Soccer Tactics, Jonathan Wilson. Questo perchè oltre le storie, vere o inventate che siano, alla base c'è il gioco. E come ogni gioco anche il calcio ha le sue regole. Questo libro è la Bibbia della tattica: schemi, moduli, formazioni, schieramenti. Quali e quanti sono, quando sono stati inventati ed applicati per la prima volta e da chi. E poi ancora come sono cambiati negli anni, perchè passano le stagioni e anche il calcio si rinnova. Alla ricerca della formula perfetta. Se esiste.  


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