Tredici partite e cinque mesi dopo, tanto ci ha messo Marco Sau per tornare alla gioia del gol. L’ultima rete risaliva al 10 settembre scorso, quando regalò la vittoria ai suoi in casa contro il Crotone. Poi un lungo digiuno, i pochi minuti a disposizione e il problema muscolare alla coscia destra che lo costringe a lasciare il campo con il Milan: “E' stata una giornata particolare – racconta lo stesso attaccante sardo in esclusiva al Corriere dello Sport - ero carico perché tornavo titolare dopo tanto tempo. Non giocavo da mesi e la voglia era davvero tanta. Fermarmi dopo nemmeno venti minuti è stato molto brutto”. Così tanto da scoppiare a piangere come un ragazzino. Lacrime non tanto di dolore, quanto di rabbia: “Ho capito subito che non si trattava di qualcosa a livello muscolare – continua - ero più nervoso che preoccupato. Mi ha fatto piacere sentire tutto quel calore da parte dei tifosi e dei compagni. E' uno di quei momenti in cui capisci tante cose”. Capisci, ad esempio, che hai fatto bene a restare a Cagliari, nonostante tutto: “Se ho pensato di cambiare squadra? Sì e no. In quei frangenti pensi un po' a tutto e a niente. Quando ti accorgi che tutto sembra girarti contro, allora fai mille pensieri e non sai qual è la scelta migliore che tu possa prendere. Però alla fine ha sempre prevalso la mia intenzione di stare qui”. Dove adesso Sau vuole guadagnarsi più spazio: “ Le decisioni le prende l'allenatore e io le rispetto sempre. Anche perché l'unico pensiero di un giocatore deve essere quello di allenarsi intensamente e farsi trovare pronto. La concorrenza in avanti un problema? Macchè! Non può che far bene”
Data: 08/02/2018 -