“Per me è incredibile poter rappresentare la squadra che amo anche in Premier League, dopo aver vinto la League One e la Championship: il sogno è realtà”, ecco qua le parole di Andy King al ritorno del Leicester in Premier League alla vigilia della stagione 2014/2015, ancora ignaro di tutto ciò che sarebbe successo appena due stagioni dopo. Sì, perchè addirittura per chi come lui aveva vissuto uno dei punti più bassi della storia della società, a causa della retrocessione dalla Championship alla League One nel 2008, anche il solo pensiero di poter un giorno esibirsi in Premier League poteva sembrare utopia.
E invece… Eccolo qua ora, a festeggiare a casa Vardy insieme a tutti i compagni questo storico titolo! Ma la storia di King dalle parti di Leicester parte da molto, molto lontano: nel 2004 passò dalla maglia ‘blue’ del Chelsea a quella del Leicester proprio perché in quella prima squadra allenata ai tempi da Ranieri per lui non c’era posto. Sì, da Ranieri a Ranieri: strano eh, il destino. Ironia della sorte. E pensare che la favola di Andy King al Leicester sarebbe potuta terminare praticamente subito, quando retrocesso dalla Championship ed in orbita York City, venne blindato dalle ‘Foxes’ ed eletto come giocatore da cui ripartire per la risalita, che non tardò ad arrivare. Segnale importante, tradotto: Andy è il nostro leader, non si muove da qua. E così fu.
E via, verso la scalata: addirittura nella stagione 2010/11 divenne il centrocampista più prolifico della storia della squadra, mettendo a segno ben 15 reti. Quanta gavetta, ma che soddisfazione al traguardo, quando finalmente nel 2014 arrivò la promozione in Premier League. Quello fu per lui il secondo campionato vinto, ma chi avrebbe potuto immaginare che ne avrebbe vinto anche un terzo, addirittura tra gli dei della Premier. Quest’anno non ha vissuto una stagione da assoluto protagonista, vista l’esplosione di due mostri sacri come Drinkwater e Kantè, ma è sempre riuscito a farsi trovare pronto al momento giusto. Mai una parola di troppo. Ecco, l’essere leader: “King è sempre presente, è fondamentale per gli equilibri dello spogliatoio. Capisce quanto la squadra stia facendo bene e anche se non gioca cerca sempre di aiutare il compagno che scende in campo al suo posto, aspettando la sua chance e facendo sempre bene quando chiamato in causa”, ha parlato così di Andy King il capitano Wes Morgan, tanto per far intendere quanto il giocatore sia stimato ed apprezzato dai compagni. E che goduria ieri, quando proprio quel Chelsea che prima l’aveva visto crescere e poi scartato senza pensarci due volte, è riuscito a fermare il Tottenham consegnando il titolo alla squadra di Ranieri. Toh, di nuovo il destino: ormai King ci dovrebbe aver fatto l’abitudine, anche perché è anche grazie a quest’ultimo che è riuscito nell’impresa di vincere tre campionati con la stessa squadra. Se per lui il solo giocare in Premier League era un sogno, figuriamoci vincerla.
Qualcuno gli dia un pizzicotto: l’unico modo per far sì che Andy King, ripartito col Leicester dalle League One e dopo aver vinto tre diversi campionati, realizzi quanto sia tutto così vero.
Alberto Trovamala