Pagine web e di giornale riempite, telefoni roventi, dialoghi continui e costanti tra le parti. Mai quanto in una gara tra Milan e Genoa, forse, il calciomercato ha finito per rivelarsi vero protagonista di una partita che negli ultimi anni, oltre al campo, si è giocata soprattutto tra dirigenze impegnate in continue trattative con giocatori coinvolti, in una direzione e nell’altra, in quel viaggio di 148 km tra "Lanterna" e Duomo: il rosso sullo sfondo abbinato al nero o al blu, volto a completare il destino, momentaneo o definitivo, di chi ha riabbracciato vecchi colori, ritrovato forma e condizioni migliori o, semplicemente, vissuto gli ultimi momenti di una grande carriera, godendosi ora il calcio comodamente in poltrona.
Album di figurine in mano, protagonisti selezionati stretti da un elastico e tante, piccole etichette da “Trasferito” pronte ad essere applicate su ogni calciatore passato, e non solo da avversario, tra San Siro e Marassi, percorrendo l’A7 o spendendo poco meno di due ore in treno da Porta Principe alla Stazione Centrale: doppi ex ne abbiamo? La risposta non può che essere positiva: tanti da tirare fuori una Top 11 ricca e completa, panchina compresa. Curiosi di riscoprirla? Vediamola insieme, a partire ovviamente dal reparto portieri.
Tra porta e difesa…
Tra i pali, inevitabile l’impiego di Marco Amelia, ora al Vicenza: unico numero uno che, in tempi recenti, ha vestito sia la maglia del Milan che quella del Genoa. Stagione 2009-10 in rossoblù da titolare prima di passare da riserva di Abbiati al Milan, unendosi in quella catena di arrivi comprendente elementi come Robinho, Boateng ed Ibrahimovic capaci di regalare ad Allegri, dell’arco di un anno, Scudetto e Supercoppa Italiana. In difesa, vista la grande abbondanza di centrocampisti, giusto puntare su una linea a 3, marchio di fabbrica delle ultime annate rossoblu: al centro, l’esperienza di Kakha Kaladze, con 9 stagioni alle spalle (dal 2001 al 2010) ricche di successi in rossonero ed il biennio speso a Pegli, dal 2010 al 2012, per concludere la propria carriera calcistica, aprendo il capitolo politico nella sua Georgia. Ai suoi fianchi, spazio a Sokratis Papastathopoulos e ad un Luca Antonelli piuttosto adattato nel ruolo: per il greco, in maglia Genoa, due buone stagioni tra il 2008 e il 2010, prima delle sole cinque presenze in rossonero nell’anno del 18° tricolore e della cessione, con successiva rinascita, in Bundesliga, tra Werder Brema e Borussia Dortmund; Antonelli, invece, che proprio nel Milan è cresciuto sulle orme di papà “Dustin”, è tornato due stagioni fa in rossonero dopo quattro annate spese con la maglia del Grifone, di cui ha indossato anche la fascia da capitano, ridebuttando con tanto di gol segnato di testa allo Juventus Stadium. E a centrocampo?
…centrocampo…
Sbizzarrirsi ed avere, letteralmente, l’imbarazzo della scelta. Le tante trattative tra Milan e Genoa hanno portato, in una direzione o nell’altra, davvero tanti, tantissimi centrocampisti ed attaccanti a cambiare maglia: sbilanciandoci un po’, e schierando un modulo a trazione offensiva, optiamo quindi per un centrocampo a 4, con Suso e Stephan El Shaarawy sugli esterni. Lo spagnolo, esploso e divenuto inamovibile nell’undici di Montella, ha trovato spazio e fiducia proprio grazie al prestito della scorsa stagione alla corte di Gasperini, prendendo il vizietto di rivelarsi uomo-derby (dalla doppietta alla Samp a quella all’Inter); El Shaarawy, invece, proprio in rossonero ha vissuto la miglior annata di sempre in carriera, trovando il primo gol in Serie A contro l’Udinese, disputando un girone d’andata pazzesco l’anno successivo (14 gol in 19 partite). Il tutto grazie (anche) a quel Genoa che lo ha cresciuto, nel proprio settore giovanile, facendolo debuttare in A prima del grande salto nello stadio che da sempre, insieme ad uno spogliatoio condiviso con l’idolo Kakà, aveva sognato.
In mezzo, ecco un duo che proprio nella gara di domani sera potrebbe giocare fianco a fianco nella mediana rossonera: Juraj Kucka e Andrea Bertolacci, affermatisi in maglia Genoa, si sono ritrovati da ormai una stagione e mezza anche a Milanello, tra un colpo last minute rivelatosi vero e proprio affare (da 3 milioni di cartellino) e un acquisto che, quantomeno sinora, non ha ancora totalmente convinto. Parabole diverse, quelle del centrocampista slovacco e dell’ex Lecce: cresciuto nel rendimento rispetto al quadriennio genoano il primo, mai in grado di ripetere pienamente le ottime cose mostrate nelle tre stagioni in rossoblù il secondo.
…e attacco
Dalla difesa a 3 di stampo genoano al trequartista con due punte da sempre gradito a Berlusconi: per gli ultimi tre tasselli della nostra Top11, ecco Valter Birsa sulla trequarti, contando la doppia, brevissima esperienza tra Genova e Milano con due gol pesanti (segnati contro Udinese e Sampdoria) segnati in maglia rossonera. Davanti, invece, spazio a Marco Borriello e M'Baye Niang, per un tandem in grado di mischiare bene le proprie caratteristiche: una stagione da protagonista assoluto al Genoa con 19 gol all'attivo nel 2007-08 per il primo, per confermarsi poi nella successiva annata in maglia Milan sotto la guida di Leonardo, ed una boccata d'aria dalle parti di Marassi per il francese per trovare i primi gol in A, dopo le difficoltà incontrate nella prima parentesi rossonera sciolte dalla cura Gasperini.
Panchina e...toccata e fuga
Oltre all'undici stilato, i tanti affari tra Milan e Genoa hanno portato anche alla possibilità di creare una discreta panchina per la nostra Top11: da Kevin Constant a Luca Antonini, passando per Alessio Cerci (con tanto di gol dell'ex), Alberto Paloschi, Lucas Ocampos, Alessandro Matri, Adel Taarabt, Alexander Merkel e rapide comparse come Zigoni ed Oduamadi. Particolari, invece, le storie relative a Kevin-Prince Boateng e Francesco Acerbi: il centrocampista ghanese, acquistato dal club rossoblu in compartecipazione con il Milan e immediatamente ceduto ai rossoneri, ha infatti sostenuto solamente le visite mediche con il Grifone per poi vestire, con discreto successo, i colori milanisti. Acerbi, invece, è rimasto per la sua prima ed unica annata spesa a San Siro in comproprietà con il Genoa, con cui non ha mai disputato una gara ufficiale prima di vestire la maglia del Chievo o del Milan: particolarità e situazioni da toccata e fuga che, in più di una situazione, si sono verificate solo sulla tratta Milano-Genova. Per quella che, tra Marassi e San Siro, resterà sempre ben più di una semplice partita giocata sul campo: con dirigenze e mercato protagoniste, allo stesso modo, in ben più di un'occasione...