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Data: 22/10/2016 -

Da Pegli a Bogliasco, countdown quasi finito: il derby delle favole è pronto a cominciare

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Al Mugnaini di Bogliasco la Sampdoria di Giampaolo, al Signorini di Pegli il Genoa di Juric: il countdown ai novanta (di centottanta) minuti più attesi dell'anno è quasi terminato. Diciotto ore esatte al Derby della Lanterna numero 113. Da una parte all'altra della città, stesso obiettivo (supremazia cittadina con mesi e mesi di sfottò) ma umori profondamente diversi, nonostante l'ultimo turno di campionato nelle casse rossoblucerchiate tra Genova e Pescara abbia portato a entrambe gli stessi punti, uno a testa. Due pareggi, distanti però molto più dei seicentosettantadue chilometri di macchina a dividerli. Brutta, tra le più brutte della stagione visto come è arrivata la prova di Quagliarella e compagni domenica pomeriggio all'Adriatico, contro un Pescara in dieci per un tempo e capace in inferiorità numerica di sfiorare la vittoria: decisivo ancora una volta Viviano sul calcio di rigore di Caprari. Fa tutto l'ex Campagnaro (autogol e gol del pareggio), al triplice fischio è 1-1: secondo misero punto in sei gare a fare infuriare Ferrero e ad aprire la settimana del derby con un clima tutt'altro che sereno.

Domenica di riposo e lunedì dirigenza a Bogliasco, in settimana è arrivato il nuovo responsabile dell'Area Tecnica Pradè, confronto (duro) con squadra e allenatore e fiducia del Presidente rinnovata pubblicamente a Marco Giampaolo: "Finché ci sarò io ci sarà lui" le parole di Ferrero, nonostante le quali però il futuro dell'allenatore è rimasto strettamente legato al risultato della stracittadina. Serve una vittoria, o almeno un pareggio con prova più che convincente all'ex Empoli per salvare panchina e buon lavoro (al quale non sono seguiti i risultati) di questi primi quattro mesi. A mettere mano (e cuore) nel tentativo di ribaltare i pronostici della vigilia, quel bambino diventato uomo sognando un giorno di vestire la maglia della blucerchiata: lo farà nel Derby della Lanterna Christian 'Puggio' Puggioni, davanti alla 'sua' sud, quella delle tante domeniche passate sugli spalti. Anche da fuori rosa nel Chievo, per amore del Doria. Eccola la prima emozione di una sfida che dal 1946 ad oggi ha regalato istantanee destinate a resistere allo scorrere del tempo: dal gol di Baldini (il primo nella storia del Derby, 3-0 per la Sampdoria il 3 novembre del 1946) all'ultimo e secondo di Suso (nel 3-0 per il Genoa dello scorso maggio), passando per quello direttamente da calcio d'angolo di Del Neri (stagione 80/81).

E poi la punizione diventata cartolina di Natale (rossoblù) di Cláudio Ibrahim Vaz Leal (per tutti Branco, Sampdoria-Genoa 1-2 del 25 novembre 1990), il derby della 'carta igienica' dalla Nord a Pagliuca e Spinelli, quello del gol più veloce (dell'ex Genoa Ruotolo, rete nel primo minuto) e il primo vinto dal Professore Franco Scoglio (Mutarelli-Stroppa e 2-0 finale per il Grifone il 2 aprile 2001). La 'foglia morta' di Francioso, i tre derby in una sola stagione della Sampdoria (firmati Flachi-Bazzani, Zivkovic e il 'Rosso' Conte). Il derby di Maggio (a febbraio, con slalom di Cassano, Genoa-Sampdoria 0-1 all'86), i tre successi di fila di Gasperini, la tripletta (prima nella storia del derby) di Milito. E ancora quello del 'Boselli non lo sapeva' (Genoa-Sampdoria 2-1 l'8 maggio 2011), dell'autogol di Bovo (3-1 finale per il Doria), fino a quello degli esordienti (Antonini, Calaiò e Lodi per il 3-0 del Genoa).

Una storia lunga settant'anni, pronta ad arricchirsi di una nuova pagina da riporre un domani nel cassetto dei ricordi: pagina alla quale il Genoa arriva dopo l'ennesima prova di carattere (e in inferiorità numerica) di questo inizio di stagione. Doppio giallo all'ingenuo Lazovic, Grifone in dieci e gara che finisce 0-0, tra i fischi all'arbitro per una direzione di gara da rivedere e gli applausi ad un Genoa che non molla mai. Anche e soprattutto dopo le tante assenze, su tutte quella di bomber Pavoletti, a regalare un'altra favola 'made in Genova' di questa stagione: quella dal cognome pesantissimo di Giovanni Simeone, prima del suo arrivo per tutti il 'Cholito', a suon di occasioni create e gol da tre punti sempre più solo 'Gio'. A guidare l'attacco del Genoa nella gara di domani al Ferraris ci sarà lui, per una sfida a distanza con Luis Muriel che profuma già di spettacolo: due i gol a testa realizzati dall'argentino e dal colombiano, entrambi a caccia della prima gioia assoluta nel derby (esordio per Simeone nella stracittadina, solo pochi finali di gara giocati dall'ex Udinese). Scrollarsi di dosso l'etichetta di incompiuto l'obiettivo di Luis, dimostrare di essere già grande quello di Giovanni, novanta i minuti a disposizione per i gioiellini rossoblucerchiati.

Puggioni, Simeone Jr. ma non solo. I prossimi novanta minuti di Marassi hanno un'altra bellissima storia da raccontare: è quella di un altro Professore (dopo quello di Lipari), assessore all'Ambiente in provincia poi e dal 2014 vice di Juric Alberto Corradi: dalla cattedra di Italiano e Storia alla panchina del Grifone, passando per una candidatura a sindaco di Arenzano, le panchine in Seconda Categoria e Promozione con il Libraccio Arenzano e il Varazze e le esperienze a Mantova e Crotone sempre con Juric, conosciuto in un bar di Arenzano quando l'allenatore rossoblù giocava nel Grifone. "Partecipavo ad un collegio docenti quando mi chiama Ivan. Mi dice: "Mi fanno allenare il Mantova, vieni a farmi da vice?". Il tempo di un respiro e dico sì". Il resto è storia recente: salvezza con il Mantova, la cavalcata in B con il Crotone e ora il Derby della Lanterna, da attore protagonista. Sampdoria-Genoa del 22 ottobre 2016 sarà ricordata anche per questa 'favola', assieme alla solidarietà per Amatrice (metà dell'incasso della partita e ricavato della vendita delle bandiere devoluto alle popolazioni colpite dal sisma) e all'ennesimo spettacolo tra campo e spalti pronto ormai a cominciare. Ancora una volta, per riscrivere la storia: quella di Genoa e Sampdoria, fatta di rivalità accesa in campo e sfottò trecentosessanta cinque giorni all'anno al bar. "Oh ma che giorno è oggi? Quanto manca?" È sabato, finalmente. Attesa finita, lo spettacolo è pronto a cominciare.



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