Da Madrid a Genova, passando per Buenos Aires, con tappa di una anno nella vicina Banfield. La sfida della prime volte del Ferraris tra Genoa e Pescara questo pomeriggio l'ha stravinta lui, Giovanni 'Il Cholito' Simeone. Cognome pesantissimo sulle spalle, "non per me, il mio nome è Giovanni. 'Gio' in Argentina - le parole dell'attaccante argentino il giorno della presentazione al Signorini, sorriso sulle labbra e un sogno del cuore - il resto non conta". E allora eccolo, ventisei anni dopo Diego Pablo al Pisa l'arrivo in Italia di 'Gio', maglia rossoblù numero nove sulle spalle. "Non volevo altro, qui hanno dimostrato tutti di volermi fortemente: dal presidente all'allenatore, passando per capitan Burdisso, mi hanno chiamato tutti . E a chiamarlo in estate era stato anche il club di Sebastiani, che Simeone lo voleva portare a Pescara per rinforzare un attacco orfano di Lapadula, in viaggio verso Milano dopo il no al Grifone ad accordo (che comprendeva anche Caprari) raggiunto.
Il resto è storia recente. Simeone sceglie il Genoa, consigliato dal papà? "Quando ho dovuto scegliere era in aereo e non sono riuscito a sentirlo, ho fatto tutto da solo". Tre milioni al River Plate, l'arrivo al Colombo il giorno di Ferragosto. I primi allenamenti al Signorini, la visita di papà Diego. Al Mapei Stadium col Sassuolo l'esordio in Serie A, cinquantotto i minuti nel bel pareggio col Napoli con due occasioni da gol per diventare Re di Marassi nella notte del Principe Milito sugli spalti, occasioni alle quali solo un Super Reina dice di no. Venticinque giorni di stop l'esito degli esami per Pavoletti, per Simeone Jr comincia il countdown verso l'esordio al Ferraris dal primo minuto. "Puntiamo molto su Giovanni, domani giocherà lui" così Juric alla vigilia, nessuna pretattica. Tempo che scorre, si arriva al pomeriggio delle prime volte di Marassi. Quelle di Juric e Oddo, cresciuti assieme nella Cantera rossoblù e a braccetto la scorsa stagione con Crotone e Pescara nella cavalcata verso la promozione, questo pomeriggio avversari in Serie A. Quelle di Mitrita (al posto di Pepe out all'ultimo) e Crescenzi, classe novantacinque il primo e novantuno il secondo, alla prima nel massimo campionato.
A rubare la scena a tutti però, quarantacinque minuti e centotresecondi di poche emozioni dopo, è Giovanni "Il Cholito" Simeone: break difensivo perfetto e assist da regista vero per Santiago Gentiletti, per il primo colpo vincente in serie A del figlio del Cholo. Marassi esplode di gioia, giocatori in campo e in panchina che vanno tutti ad abbracciare 'Gio', tra questi anche il figlio di Preziosi Fabrizio, che assieme a Milanetto 'Il Cholito' l'hanno portato a Genova. Simeone che resta in campo ancora una mezz'ora, quando Juric lo richiama per inserire Munoz dopo il rosso (per doppia ammonizione) a Edenilson. Atmosfera che si incendia a Marassi, e diventa rovente quando Irrati manda sotto la doccia anche Pandev per proteste dopo un fallo subito non concesso. Genoa in nove e Pescara che ne approfitta: azione straordinaria di Zampano, scelta giusta nel momento giusto di Massimo Oddo, che salta Gentiletti e mette un pallone in area solo da appoggiare in rete. Ci pensa Rey Manaj, subentrato a Memushaj, che realizza il secondo gol della stagione. C'è ancora il tempo per un'occasione per Verre di testa, pallone che finisce a lato. Basta così, Game over al Ferraris. Nella prima volta di Simeone in Serie A al Ferraris tra Genoa e Pescara finisce 1-1, tra le polemiche di Marassi e un Preziosi furioso in tribuna per la direzione di gara, per le due espulsioni subite dal Genoa e un rigore richiesto (da rivedere) non concesso nel primo tempo per un tocco nell'area del Pescara.