Serie A a porte chiuse: le disposizioni della Lega ai club
Almeno fino ad aprile, seguendo l'evoluzione della criticità coronavirus. Campionato a porte chiuse, ma come? A questo proposito, la Lega Serie A ha inviato a ciascun club un vademecum di tutte le disposizioni da seguire all'interno degli stadi durante le partite in questione (valide anche per il campionato Primavera 1).
In primis, l'attenzione è rivolta alle norme igienico-sanitarie: quindi si richiede una documentazione che certifichi le misure di prevenzione adottate, più uno staff medico dotato di scanner per la rilevazione delle temperature di tutti i soggetti autorizzati ad accedere allo stadio.
Chi può entrare allo stadio?
Dunque calciatori, direttori di gara, lo staff tecnico e dirigenziale delle due squadre (compresi fotografi e social media manager), gli addetti alla sicurezza e gli incaricati della Procura Federale, più un numero limitato di addetti ai lavori. Il personale organizzativo dell'evento (dagli operatori di pulizia ai raccattapalle) non deve eccedere le 100 unità, mentre non saranno consentiti più di 50 tra giornalisti e fotografi (restrizione numerica che non vale per gli operatori televisivi e i giornalisti delle emittenti titolari dei diritti di trasmissione live nazionale), tutti a distanza di almeno due metri in tribuna stampa.
Niente accompagnatori e saluto prepartita
Forma ridotta anche per il cerimoniale di gara: niente bambini all'ingresso in campo, dopo l'allineamento i calciatori dovranno evitare il saluto prepartita.
Poi la questione interviste: saranno autorizzati ad effettuarne solo i detentori di diritti tv, con l'auricolare monouso previsto per calciatori e allenatori. Sono infatti vietate le altre dichiarazioni dei tesserati all'uscita dal pullman, né si svolgeranno interviste in zona mista e conferenze stampa postpartita.