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Data: 17/06/2016 -

Copa America - Il ‘Super atleta’ che ha sconfitto ‘Superman’: Gyasi Zardes, nel segno di Russell Westbrook

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Un semplice ‘Super atleta’ che riesce a sconfiggere addirittura ‘Superman’. Una favola? No no, tutto vero, anche se non c'è traccia di alcun Clark Kent ma di Enner Valencia, in Ecuador forse addirittura più famoso e stimato rispetto al supereroe della DC Comics. Il ‘Super atleta’ è invece, semplicemente, Gyasi Zardes, attaccante definito tale negli USA per grandi mezzi fisici e rapidità che per una notte è riuscito a strappare i panni di eroe a chi aveva di fronte e li veste abitualmente, decidendo con un tap-in tanto semplice quanto decisivo i quarti di finale di Copa America. USA in semifinale per la seconda volta nella storia dopo il 1995 e Gyasi - pronunciato JAH'see - sulla bocca di tutti, chi l’avrebbe mai detto? Storia particolare la sua, come il calcio d’oltreoceano insegna: nato e cresciuto a Hawthorne nel 1991, in California, ha dovuto crescere schivando i pericoli di un quartiere conosciuto per le gang e lo spaccio di droga, trasformando tutto ciò in un punto di forza col tempo: “Lavoro sempre duro perché è così che fa la gente di Hawhthorne”, il suo motto. Personalità e carattere: niente male il ragazzo, eh? Come un più celebre collega proveniente peró dalla palla a spicchi, Russell Westbrook, anch’egli cresciuto ad Hawthorne, è riuscito a trasformare le difficoltà in opportunità lavorando giorno dopo giorno per raggiungere un sogno. Poi ecco la figura del padre, Glenn, fondamentale: da buon americano, seppur non troppo esperto di ‘soccer’, mai atto a far mancare il supporto familiare al figlio nemmeno per un attimo. Così, ecco i primi veri, grandi passi in avanti: l'ingresso nell'Academy dei LA Galaxy, per poi tornare “da grande” nel 2012 a vestire la stessa maglia grazie alla regola ‘Homegrown’, che permette ad una società di acquistare in una stagione uno o massimo due giocatori residenti nelle vicinanze e che hanno avuto un passato nelle giovanili. Zardes è stato proprio uno di quelli, pronto ad esplodere definitivamente nel 2014 studiando calcio da due professori d’eccezione, nonché compagni di squadra come Robbie Keane e Landon Donovan: 16 reti stagionali e biglietto d’ingresso strappato verso la storia della MLS per essere diventato il primo giocatore proveniente da una Academy a segnare un gol in una finale con "i grandi", nell'ultimo atto della US Open Cup contro i New England Revolution. Zardes scatta, dribbla, segna e... danza, dopo ogni gol: lo spirito ghanese delle origini che ritornano. Con quella cresta biondo platino alla mohicana, poi, passare inosservato è proprio impossibile... Ma dietro un look così eccentrico si nasconde un perché: tanto appariscente per far sì che i suoi nonni anziani possano facilmente riconoscerlo dagli spalti. Forte e affettuoso, una sorta di Florenzi bis che non si fa mancare proprio niente. Nemmeno i gol in Nazionale: dalla prima rete con la maglia degli 'Yanks' contro l'Olanda non si è più fermato, diventando un irrinunciabile per Klinsmann fino al gol di ieri, dal sapore di storia. Ora il gioco si fa duro, visto che in caso di vittoria contro il Venezuela l'avversario sarà niente meno che l'Argentina super favorita di Leo Messi. Ma chissà che il 'Super atleta' riesca a vestire nuovamente i panni dell'eroe e sconfiggere addirittura anche chi viene quotidianamente definito 'Marziano', scrivendo l'ennesima pagina del soccer Made in USA. Alberto Trovamala


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