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Data: 20/10/2016 -

“Conte? Un fenomeno!” La ricetta di Untersee: “I ritiri con la Juve, il sogno Dani Alves, Brocchi e il mio amore per Brescia”

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Idee chiare e voce a tratti squillante. “Come posso dirti, ci tengo a spiegarmi bene: io sono innamorato di Brescia! Città, tifosi, squadra. Colpo di…aiutami…fulmine, esatto”. Joel Untersee parla un italiano quasi perfetto. E se qualche parola non è ancora presente nel suo vocabolario, riesce a compensare con la forza delle emozioni. Svizzero ‘atipico’, almeno in parte. Mi piace cucinare, ma solo cibo salutare: pasta integrale, pranzi leggeri. L’alimentazione per un calciatore è fondamentale, bisogna curare il fisico”. Svizzero sì, altroché. Nato in Sudafrica, ma a cinque anni e mezzo valigie chiuse direzione Europa. Tra i bagagli, immancabile, un pallone.

“Ho iniziato guardando mio fratello più grande, giocavo anche in casa, così i miei genitori mi hanno iscritto alla scuola calcio del mio paese”, ci racconta in esclusiva il terzino destro classe 1994, oggi punto fermo del Brescia. La Svizzera, però, non rimarrà a lungo la sua casa calcistica. “Quando la Juventus chiama…”, impossibile dire di no: “Ci ho pensato molto, credevo fosse la scelta giusta e così è stato”. Allievi prima, Primavera poi, il ragazzo ci sa fare: “Ho vinto un Viareggio e perso una finale di Coppa Italia, l’anno dopo invece ci siamo rifatti vincendo la Coppa Italia contro il Napoli e poi la Supercoppa. Ci allenava Baroni, che bella squadra”. Lui, Untersee, titolare fisso. “Laterale a destra nella difesa a 4 o anche esterno nel 3-5-2, a volte anche il terzo di difesa. A me piace molto attaccare, giocare con la palla tra i piedi, ma se c’è da ‘sporcarmi’ e lottare lo faccio volentieri. Solo con la tecnica non si va lontano”.

Caratteristiche che si sposano alla perfezione con le richieste di Brocchi: “E’ stato lui a convincermi ad accettare Brescia, le sue parole mi hanno fatto capire che sarebbe potuta essere l’occasione giusta per me. E infatti… il mister trasmette fiducia, ci parla tanto, cura i dettagli in maniera maniacale”. Per Untersee però non si tratta di una novità. Rewind, stagione 2012/2013. Per il ritiro estivo della sua Juventus Antonio Conte ‘pesca’ in Primavera, Untersee si fa trovare pronto. Prontissimo (verrà convocato anche per il ritiro dell’anno seguente). “Mi faceva sentire importante, mi dava spazio. Se mi dici Conte io ti rispondo fenomeno. Curava ogni dettaglio, niente era lasciato al caso. Conte ha la vittoria nel sangue: lui mi ha insegnato ad essere sempre sul ‘pezzo’ anche tatticamente e mentalmente”. Ricordi nitidi e voce che diventa un pizzico più malinconica: “Iniziai a soffrire di pubalgia, poi l’infortunio al perone: stop di 5 mesi, peccato”.

Niente paura. Gennaio 2014, valigie in mano, si torna casa Svizzera. “Volevo giocare, col Vaduz vinsi un campionato di Serie B, poi mi fermai anche le due stagioni successive. Esperienza positiva, con un rimpianto: forse sarei dovuto rientrare un anno prima alla Juventus”. Acqua passata. Inizio estate 2016, Untersee torna alla base bianconera. “Niente tournée in Australia però, lo staff medico decise di non farmi partire: per non rischiare, visto che non ero del tutto guarito da un infortunio”. Ci sarà tempo per il ‘riscatto’. “Dirò sempre grazie ad Allegri”. Perché è proprio grazie all’allenatore toscano che Untersee ha potuto realizzare uno dei suoi sogni. Minuto 59’ di West Ham-Juventus, fuori Dani Alves dentro… Non ci credevo, lui è sempre stato il mio idolo! Un sogno, un sogno!”.

“Giocatori come lui bisogna solo osservarli in silenzio e cercare di imparare il più possibile”. Esattamente come accaduto nei ritiri precedenti con Lichtsteiner: “E’ un esempio per tutti gli svizzeri, mi ha riempito di consigli, lo stimo molto”. Scarpini allacciati, è quasi ora di tornare ad allenarsi. Prima uno sguardo ai social: “Instagram, mi piace molto”. Nel suo profilo diverse foto, quasi tutte mentre rincorre un pallone e nuovi sogni. “Ora in mente però ho solo il Brescia, non penso ad altro. Nemmeno alla Juventus no, magari ci penserò a fine stagione. Ma adesso voglio solo far felici Brocchi, i tifosi e il Brescia”. Al cuore non si comanda, parole di Joel Untersee.



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