Se la vittoria di sabato nel derby contro il Bassano ha dato una bella boccata d’ossigeno alla classifica del Vicenza (ora dodicesimo a quota 19 punti nel girone B di Lega Pro), altrettanto non può dirsi per quel che inerisce le vicende societarie. Eloquente, in tal senso, lo striscione esposto dagli stessi tifosi nel corso della giornata di campionato appena trascorsa: ‘Liberate il Lane’.
Eppure il closing per il passaggio societario da Vi.Fin. a Boreas Capital tarda ad arrivare. Quella che sembrava una mera formalità, dopo la firma del contratto preliminare dello scorso 13 novembre, è invece diventata una vera e propria nube attorno alla quale si ingrigiscono in maniera preoccupante tanto le speranze dei tifosi quanto le adempienze del prossimo 15 dicembre tra pagamenti degli stipendi e obbligazioni di vario genere. Ma il problema non è dettato tanto dalle adempienze stesse, quali obblighi inderogabili di ogni società di calcio che decide di prender parte ad un qualsiasi campionato, quanto piuttosto dal semplicistico (ma quanto mai attuale…) dubbio: chi pagherà?
Già, perché Vi.Fin. ha deciso di non dar luogo all’esecuzione del preliminare con il presidente Marco Franchetto che ha lamentato presunte inadempienze di Boreas, quale causa ostativa al closing. Inadempienze che non solo non risultano alla controparte rappresentata da Francesco Pioppi, ma alla pretestuosità di dichiarazioni siffatte si assomma anche un occultamento importante di una situazione debitoria che lo stesso Franchetto non avrebbe fatto presente al momento della stipula del preliminare.
Pioppi, tuttavia, in rappresentanza di Boreas aveva anche enucleato una ‘ristrutturazione’ tale da poter ovviare: congelamento momentaneo dei crediti dei tre maggiori creditori di Vicenza Calcio (tra i quali lo stesso Franchetto) per procedere ad un’equa stima delle sopravvenienze occultate. Congelamento accettato da due creditori…non da Franchetto!
In questa situazione essenzialmente drammatica, nella giornata di domani Francesco Pioppi, in qualità di Presidente ad interim del CdA di Vicenza Calcio, provvederà alla convocazione dello stesso per cercare di trovare una chiave di volta e sbloccare definitivamente la situazione. Gli scenari? Situazione debitoria da ripianare hic et nunc per almeno 2,5 milioni; scarsissima liquidità; penalizzazione nel qual caso non vengano adempiute le obbligazioni di cui sopra.
Intanto, però, lo stesso Pioppi ha voluto rispondere alle accuse mosse da Franchetto attraverso una nota di cui segue integrale pubblicazione:
“Non è semplice replicare con serenità all’ennesima esposizione travisata dei fatti da parte di VIFIN e, in particolare, del Suo Amministratore delegato Marco Franchetto. Le inesattezze sono di carattere giuridico ma anche di pura e semplice interpretazione degli accordi sottoscritti. In nessun contratto è stato apposto un termine di natura essenziale e non c’è alcuna norma di diritto che consenta al sig. Franchetto di considerare risolto il contratto con Boreas Capital Sarl secondo le modalità originali e stravaganti comunicate alla nostra società e ai media. Ma la stravaganza va interpretata, in realtà, come usuale prepotenza nelle contrattazioni e disinvolta negazione dei patti siglati. In questo momento VIFIN è vincolata al preliminare sottoscritto con Boreas e nessun altro soggetto giuridico potrà acquistare le azioni di Vicenza Calcio Spa senza esporsi al rischio di una revocatoria ma, visti i comportamenti delle ultime ore e le imprudenti dichiarazioni rilasciate, valuteremo se richiedere l’ immediato sequestro delle azioni. Non esiste alcun tipo di clausola violata da Boreas Capital Sarl e non è possibile per nessuno, tantomeno per il sig. Franchetto, individuare in concreto un solo inadempimento contrattuale attribuibile alla nostra società. Ma è sorprendente e incomprensibile come si possano fare tali generiche affermazioni quando, di recente, si sono celate poste passive da inserire nel bilancio o si sono tenuti comportamenti in palese violazione dei minimali principi della buona fede. Le clausole del preliminare non rispettate da VIFIN riguardano l’esclusività nella conduzione tecnica, la formazione del cda, il completamento di una procedura giuslavoristica, la consegna di un elenco esaustivo delle cause pendenti, la corretta individuazione del debito sulla base della situazione patrimoniale al 31/10/2017, fino a giungere alla mancata approvazione del bilancio. A tale ultimo proposito si è davvero rimasti stupiti dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa da parte del sig. Franchetto che ha più volte affermato l’avvenuta approvazione del bilancio. Peccato che, allo stato attuale, manchi la redazione della nota integrativa, la relazione del collegio sindacale ed anche quella della società di revisione. Quanto al fatto che quest’ultima abbia la necessità di comprendere la solidità economica di Boreas poche parole, se non la necessità di ricordare al sig. Franchetto che non può essere in grado di conoscere il pensiero di Audirevi perché nemmeno presente alla riunione del 1 dicembre. Da ultimo un doveroso accenno alla falsa, inaccettabile e stucchevole precisazione in ordine alla disponibilità di VIFIN a farsi carico dei debiti eccedenti quelli risultanti dalla situazione economico-patrimoniale al 31/10/2017. A tutti i soci di VIFIN è stata inviata una proposta scritta che prevedeva, al fine di poter completare le verifiche senza allungare i tempi del closing, di congelare per 12 mesi tre partite di debito; 500.000 di La Colombo Finanziaria, 500.000 di un debito VIFIN verso la Banca Popolare di Vicenza e 540.000 verso la P Investment Management S.r.l., di proprietà Franchetto. Ebbene, la famiglia Pastorelli ha accettato senza problemi una tale soluzione mentre il sig. Franchetto ha rifiutato qualunque soluzione che gli impedisse di ricevere, all’atto di trasferimento delleazioni, 540.000 euro. La differenza tra quanto racconta il sig. Franchetto e quanto racconta Boreas è che quest’ultima ha sempre esibito tutta la documentazione a supporto di quanto afferma ed è disponibile a farlo anche in relazione a quanto scritto nella presente comunicazione. Le slide non piacciono al sig. Franchetto perché gli impediscono di replicare e di dire la verità. Ma se volesse sedersi al mio fianco o a fianco dell’avv. Atzeni (professionista che non ha evidentemente accettato di essere preso in giro e che per questo non piace al sig. Franchetto) per discutere in concreto e su base documentale quanto sostiene, sarei disponibile a farlo, anche adesso. Vifin ed il suo amministratore sono dunque liberi di adottare tutte le iniziative che vorranno, ma sappiano che Boreas Capital è abituata a rispettare gli accordi e non a disattenderli e che quindi, nel difendere legittimamente i propri diritti contrasterà la protervia e l’arroganza di chi ritiene di poter fare tutto ed il contrario di tutto”.