Si dice spesso nel calcio che ″i grandi nomi non bastano per fare le grandi squadre″: questa definizione esprime in maniera ottimale il percorso compiuto negli ultimi anni dal Manchester City, che ha una proprietà molto forte a livello economico ma che non ha quasi mai mantenuto le attese, soprattutto in campo europeo.
L’ennesima campagna acquisti estiva di alto livello, con una spesa che ha si è avvicinata nuovamente ai 200 milioni di euro, ha portato al City giocatori come De Bruyne, Sterling e Otamendi: sono solo gli ultimi nomi arrivati in Inghilterra per far decollare un progetto già molto forte a livello economico ma non ancora ripagato dai risultati, quantomeno in Europa. La stagione della squadra di Pellegrini in Premier era cominciata nel migliore dei modi, con una difesa imbattuta ed una serie di risultati utili che l’avevano proiettata in testa alla classifica fin dalle primissime battute. La sconfitta patita all’esordio stagionale in Champions League, in casa contro una Juventus in difficoltà ma capace di ottenere i tre punti in rimonta grazie alle reti di Mandzukic e Morata, ha aperto un periodo di crisi di risultati anche in campionato, con la battuta d’arresto per 4-1 sul campo del Tottenham come momento più complicato.
Il rendimento del Manchester City ha avuto una flessione nella fase centrale della stagione, anche se i risultati sono rimasti buoni: ma la sconfitta anche al ritorno con la Juventus, allo ‘Juventus Stadium’, sembrava essere il segnale di una nuova annata fallimentare in Europa per gli inglesi, quasi condannati al secondo posto nel girone e ad un altro accoppiamento complicato negli ottavi di finale. La vittoria del Siviglia contro la squadra di Allegri nell’ultima gara del girone, unita al sofferto successo della squadra di Pellegrini contro il Borussia Monchengladbach, hanno regalato al City il primo posto nel girone: la Dinamo Kiev venne sorteggiata come avversario.
L’annuncio dell’addio dell’attuale allenatore, il cileno Manuel Pellegrini, e della scelta del suo successore Pep Guardiola può avere destabilizzato i giocatori che, in Premier, sono precipitati a -12 dalla capolista Leicester, anche se hanno una partita da recuperare. Le sconfitte in tutti gli scontri diretti giocati nell’ultimo periodo con Leicester, Tottenham e Liverpool hanno quasi azzerato le possibilità di vittoria del campionato, in quanto sarebbe necessaria una rimonta che avrebbe del clamoroso a questo punto dell’anno.
La conquista della Capital One Cup, in finale contro il Liverpool ed ai rigori, non può bastare ad una squadra che vanta forse la rosa migliore in Inghilterra: con la Premier quasi sfumata e l’eliminazione in FA Cup per mano del Chelsea, capace di vincere quella partita con un pesante 5-1, alla squadra di Pellegrini resta solo la Champions League.
La storia recente degli inglesi nel torneo, prima di quest’anno, parla di due eliminazioni nella fase a gironi e due agli ottavi contro il Barcellona. Particolarmente pesante fu l’ultimo posto nel girone con Real Madrid, Borussia Dortmund ed Ajax della stagione 2012/13, con il City incapace di vincere un singolo incontro: l’anno precedente la squadra venne eliminata da Napoli e Bayern Monaco in un girone molto complicato. Proprio la squadra ora allenata da Guardiola è stata un’avversaria costante nella prima fase della competizione per il Manchester City, costretto al secondo posto nel girone alle spalle dei tedeschi sia nella stagione 2013/14, sia in quella 2014/15. In queste due stagioni, non è mai cambiato neanche l’avversario incontrato agli ottavi di finale, quel Barcellona rivelatosi troppo forte per la squadra di Pellegrini in entrambe le occasioni.
Il primo posto nel girone finalmente conquistato ha favorito il Manchester City: l’incrocio agli ottavi di finale contro la Dinamo Kiev è risultato decisamente alla portata. Ipotecato il passaggio del turno con il 3-1 in Ucraina, alla squadra inglese è bastato controllare lo 0-0 casalingo per approdare per la prima volta nella storia ai quarti di finale. L’ambizione di crescita del City passa anche attraverso un percorso importante e di livello nel corso degli anni in Europa: le potenzialità sono molto importanti e, con un sorteggio buono, gli uomini di Pellegrini potrebbero davvero entrare tra le migliori 4 della Champions. Il futuro è tracciato con Guardiola, ma si può guardare anche al presente con maggiore fiducia, perché gli inglesi sembrano pronti a recitare un ruolo da protagonisti.
di Massimo Mattacheo