Il signor Antonio e Davide Diaw sono due anime del Cittadella. Il compito del primo è non far mancare nulla a giocatori e staff tecnico. Il secondo ha solo un obiettivo: fare gol. Cosa hanno in comune? L'amore per il calcio. E non solo. Perché Diaw, quando qualche anno fa giocava fra i dilettanti, per arrotondare aiutava un amico in azienda a caricare e scaricare merci. Lavoro umile, di chi non ha paura di sudore e fatica. Il calcio per entrambi è sempre stato forza. Adesso sono dalla stessa parte. Il signor Antonio da anni è al servizio del suo Cittadella come magazziniere, Diaw è arrivato lo scorso gennaio ma si è fatto subito apprezzare. Talento e gol importanti, quelli che hanno trascinato l'attaccante classe '92 via dalle serie minori e da un passato che forse non era il suo.
Nove punti in sei partite per il Cittadella. Le tre vittorie della squadra granata portano tutte la firma di Diaw. Quando serve, lui c'è. Un po' come il signor Antonio. Per l'attaccante sono quattro centri in sei gare, ai quali si aggiungono le due reti in Coppa Italia. Il classe '92 è andato a segno anche nella sfida del Menti contro la Juve Stabia, regalando tre punti importanti alla squadra. Per Diaw partenza sprint dopo l'ottimo finale della scorsa stagione, quando mise a segno tre gol in quattro partite durante i playoff. Sua la doppietta al Tombolato nella finale d'andata contro il Verona. La Serie A sembrava a un passo, poi il sogno è svanito. Serviva ripartire e Diaw l'ha fatto, trascinando il suo Cittadella.
Diaw, tutto grinta e cuore. Metà per il Cittadella, l'altra metà per Vanessa e la figlioletta Celeste. La famiglia è sempre stata importante per il giocatore, anche quando con la maglia della Virtus Entella ha subito il secondo crack al ginocchio. Il primo ai tempi dei dilettanti. Era il 2012 e per l'attaccante il calcio era solo un hobby: "Mi divertivo e volevo darmi da fare col lavoro – ha raccontato in un’intervista ai nostri microfoni -. Ho fatto il magazziniere, pensavo che non ce l’avrei mai fatta nel calcio”. Ostacoli superati egregiamente.
Diaw fino a 24 anni giocava fra i dilettanti, prima l’Eccellenza e poi la Serie D. I tredici gol in ventisei partite con il Tomai gli valsero la chiamata dell'Entella nel 2016: "Quasi non ci credevo, è stata una soddisfazione unica, Ho detto subito sì”. Vittoria personale. Alla prima stagione in B tredici presenze e tre gol, due dei quali al Cittadella. Destini paralleli, che si sono incrociati nel gennaio 2019. Un legame rinforzato a suon di reti importanti. I tifosi lo amano, lui ringrazia e continua a segnare. Magari il prossimo gol lo dedicherà al signor Antonio, che dalla panchina lo sostiene in ogni partita. Gli ricorda il suo passato, importante ma diverso dal presente. Adesso il lavoro di Diaw è soltanto quello di fare gol.
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