Riparte dal Chievo Gian Piero Ventura, nuovo allenatore dei gialloblù dopo l'esonero di D'Anna. Per l'ex Commissario tecnico della Nazionale una nuova avventura in Serie A: “Ho una voglia feroce di ripartire – ha dichiarato a Sky Sport – Non è stato difficile dire sì a Campedelli, so che non è una sfida semplice ma mi dà grande adrenalina. Servirà un'impresa. Vivo quest'inizio con l'entusiasmo di un bambino. Difesa a tre? È un'ipotesi, vedremo di trovare il modulo più adatto alle caratteristiche dei calciatori. Cercavo una sfida, qualcosa di diverso. Avevo anche altre offerte, da parte di alcune società importanti, ma Chievo è un'oasi per poter tornare a fare calcio e questo è ciò di cui ho più bisogno. Allenare e basta è un'altra cosa. Ho trovato un gruppo con tanta voglia di rimettersi in gioco. Ieri c'era entusiasmo, oggi molto entusiasmo. Domani voglio che ci sia la serietà necessaria per fare calcio".
Inevitabilmente, però, il pensiero va all'ultima sua esperienza con la Nazionale. “Dopo una sconfitta non è stato possibile portare avanti il mio lavoro. Peccato, ma ora guardo avanti. Ho il grande rammarico di non essere riuscito a fare quel che volevo. Niente rivincite comunque, per quanto il rammarico legato all'Italia ci sarà sempre. Anche se ripeto ancora una volta che prima della Spagna stavamo facendo un buon lavoro, lo dicevano i risultati. Poi lì è finito tutto. Ma per me è un capitolo chiuso. Il post Svezia? Il primo mese è stato durissimo, soprattutto perché mi sono sentito colpito eccessivamente dal punto di vista umano oltre che professionale. Poi sono bastate le prime amichevoli, che hanno messo a nudo le difficoltà degli altri, per far capire alla gente che il blasone da solo non basta. Tanti guardavano alla Germania come esempio di calcio? E poi è uscita così dal mondiale. Anche peggio l'Argentina. Sampaoli allenatore strapagato per che cosa? I fatti successivi alla Svezia hanno contribuito a ridarmi serenità".