Ha sfidato Hagi, lasciando andare Chiesa. Revival anni ’90 agli Europei Under 21: Marcus Thuram sogna con la sua Francia, ci riprova tre anni dopo il trionfo continentale con l’U19 e come sempre deve fare i conti con l’ingombrante ombra del papà. Soprattutto se la maglia è quella dei galletti, o quando il cognome Thuram torna di moda in Italia.
Da Cesena a Reggio Emilia (questa sera in semifinale contro la Spagna), sempre più verso la loro Parma. Perché mentre Lilian, al fianco di Cannavaro e davanti a Buffon, formava una delle difese più promettenti al mondo nella squadra di Ancelotti, nell’estate del 1997 nasceva Marcus. 22 anni più tardi parliamo di un ragazzone di 1 metro e 92 centimetri (dieci in più del papà) che ha già segnato più reti in carriera del suo vecchio (18-13).
Tra tutti i record di Thuram, è il più facile da sfondare per Marcus, che di mestiere fa l’attaccante. Anche se non è sempre stato così. Quando il classe ’72 chiudeva la sua carriera al Barcellona nel 2008, il piccolo Marcus si scopriva infatti centrocampista nella cantera blaugrana. Destini a doppio filo, per l’ultima volta prima di prendere il futuro nelle proprie mani. Dalla mediana alla fascia, fino al centro dell’attacco, dove il giocatore si sposterà nel corso degli anni. “Il mio cognome mi spinge solo a fare meglio e a diventare più bravo di lui”, dirà in più occasioni tra le giovanili del Sochaux e il Guingamp.
Con il club bretone Thuram jr. esordisce in Ligue 1 nel 2017, si riscopre bomber nella stagione appena conclusa (38 presenze e 14 gol, nonostante la retrocessione della squadra) e sale alla ribalta quando sfida il Psg di Buffon nei quarti di Coupe de la Ligue. La notizia rimbalza perché è lo stesso portierone a scherzarci su: lui (nonostante nell’occasione rimarrà in tribuna), contro i figli dei colleghi. Capolavoro di resistenza. La copertina però se la prende Marcus, che si procura e realizza un rigore all’ultimo minuto mandando a casa i favoritissimi parigini.
Il calcio e la Francia si accorgono finalmente del giocatore e non più del figlio di. O forse meglio parlare al plurale: oltre a Marcus c’è anche il fratello Khephren, promettente centrocampista del 2001 che proprio ieri è passato dal Monaco al Nizza. Poche settimane dopo l’impresa di Parigi, i due ragazzi si sono incrociati nella semifinale della competizione. Trionfa e segna l’attaccante, c’è una carriera davanti per tante rivincite.
Quella di Marcus ha l’occasione di prendere il volo nella ‘sua’ Italia, dove debutta con la Francia U21 nell’Europeo in corso. 8 minuti contro l’Inghilterra, 65 contro la Croazia e 84 contro la Romania. Il ct Sylvain Ripoll si fida del giocatore sempre di più e nel big match di stasera conta di vedersi ripagare la fiducia. Anche perché una semifinale in maglia Bleus esalta i Thuram dal lontano 1998: la doppietta di Lilian contro la Croazia entrò nella storia del mondiale, Marcus ha carta bianca per scrivere il futuro.