Una campagna di sensibilizzazione speciale, utile per debellare completamente il razzismo puntando... sull'orrore. Il Chelsea ha deciso di fare sul serio, dando la possibilità a quei tifosi colpevoli di determinati comportamenti razzisti di scegliere tra due possibilità: non farsi vedere più a Stamford Bridge oppure partecipare ad attività alternative, tra cui una visita al campo di concentramento di Auschwitz, per capire una volta per tutte il peso delle parole urlate negli stadi.
Secondo quanto riporta il Sun, infatti, questa scelta forte di Roman Abramovich sarebbe dovuta alle sue origini ebree, che lo hanno spinto ad intervenire per far sì che certi episodi non si verifichino più. A spiegare la volontà del club ci ha pensato Bruce Buck, presidente del Chelsea: "Allontanare le persone dallo stadio non basta, non cambierà il loro comportamento. Questa politica dà invece ai tifosi la possibilità di capire quello che hanno fatto e di volersi comportare meglio. In passato li avremmo individuati tra la folla e li avremmo allontanati dallo stadio fino a tre anni. Ora invece diciamo loro 'avete sbagliato, avete due possibilità: non venire più a Stamford Bridge o capire il vostro errore'. Quando ci sono cento persone che cantano è difficile prendere provvedimenti, ma sui singoli possiamo agire".