La qualificazione del Porto ai quarti di finale di Champions League è arrivata grazie alla doppietta di Sergio Oliveira su due calci piazzati. Il jolly portoghese è stato protagonista di un’ottima prestazione e a cambiare le sorti del match è stata una sua punizione 115’. Ma il tiro dalla distanza di Sergio Oliveira non è stato frutto del caso.
A spiegarlo è stato Chancel Mbemba, difensore del Porto: “Abbiamo visto nei video come la Juve si comportava nelle punizioni a sfavore dal limite. Abbiamo notato che in barriera saltano sempre. Così abbiamo lavorato su questo in allenamento. Il gol del 2-2 che ci fa passare il turno è il frutto del nostro lavoro”.
La barriera bianconera, composta da Morata, Ronaldo e Rabiot, si è aperta sul rasoterra di Oliveira che non ha lasciato scampo a Szczesny: il polacco ha visto probabilmente la palla all’ultimo e non è riuscito a respingerla lontana dalla porta. Rete che ha di fatto determinato le sorti dell'incontro, nonostante il gol della speranza segnato poco dopo da Rabiot.
Un errore che è costato caro alla Juventus, colpevole anche per il fatto di non aver messo nemmeno il classico uomo “steso” dietro la barriera per evitare i pericoli delle punizioni calciate basse. Svista, che sommata all’imprecisione durante la costruzione dal basso di Bentancur all’andata, presenta un conto carissimo alla squadra di Andrea Pirlo, costretta a salutare ancora una volta troppo presto il palcoscenico della Champions League.