Il primo 2000 a vestirsi d'azzurro. Sono giorni di emozioni forti per Sandro Tonali, che in questo momento condivide gli spazi di Coverciano con chi, fino a ieri, vedeva soltanto dalla televisione. Merito di mezzi fuori dal comune e di un Brescia che gli ha dato fiducia. Una seconda parte di stagione, l'anno scorso, da titolare indiscusso. Un presente da intoccabile, con Corini che lo ha schierato per 11 volte su altrettante giornate dal 1'.
La nazionale il premio più bello che potesse avere: "Anche se gli ho detto che lui è il futuro dell'Italia, ma che adesso è il presente del Brescia". Lo sottolinea in esclusiva a Tuttosport il presidente Massimo Cellino, che per le mani ha un bel patrimonio: "Quando sono arrivato a Brescia, lui faceva la mezzala e non giocava nemmeno in Primavera - svela - poi lo notai in allenamento e chiesi a Boscaglia di portarlo in prima squadra. Ha la modestia di un mediano dai piedi quadrati e la qualità del fuoriclasse. Questa è la sua forza".
Una speranza: "Vederlo protagonista in Italia anche in futuro". Un mercato, quello che si aprirà a gennaio, che sarà molto impegnativo per Cellino: "Spero rimanga il più possibile fra le mani di Corini. Non mi ha chiamato ancora nessuno, ma è chiaro che Tonoli piaccia a tutti. Tuttavia, non basterà solo una super offerta per convincermi. Chi lo vuole, dovrà dimostrare amore per me e per il ragazzo. Dovrà utilizzare un approccio giusto, tanto nei modi quanto nei tempi. Come successo con Nainggolan: la Juve offriva di più, ma la Roma fece più sacrifici".
Chiosa finale anche su Allegri, suo allenatore ai tempi di Cagliari: "Max era venti anni avanti rispetto a tutti anche da calciatore. Adesso è l'allenatore più equilibrato del mondo. Bilancia benissimo la fase propositiva e quello di possesso. Già con me era un allenatore molto intelligente, non dimentichiamoci che vinse la Panchina d'Oro contro Mourinho..."