“C’è da spostare una macchina!”. Un annuncio abbastanza banale nel corso di una partita amichevole del Crystal Palace contro una formazione delle serie minori inglesi - il Dulwich - che si è giocata nelle scorse ore. Il fatto è un po’ meno banale perché quell’auto che tanti problemi stava creando era di uno dei calciatori impegnati in campo proprio in quel momento.
Così quando l’autoparlante ha iniziato a ripetere con insistenza la targa del veicolo - senza che nessuno in tribuna muovesse un dito per risolvere la situazione - tutti hanno iniziato a incuriosirsi. Tutti tranne uno, ovvero il portiere della squadra ospite. Così, quando Preston Edwards ho sentito dire che non ci sarebbero stati ulteriori richiami ma che la macchina sarebbe stata rimossa con la forza, non ha più potuto nascondersi e ha iniziato ad agitarsi per richiamare l’attenzione: “La macchina è la mia!” ha iniziato a gridare il portiere ventinovenne che era arrivato in ritardo al campo in cui si giocava la partita.
Così aveva deciso di avvicinarsi più possibile al terreno da gioco cercando anche di evitare una multa. Obiettivo fallito, visto come sono andate le cose. “Ho ignorato l’annuncio due volte ma poi quando sentito parlare di rimorchio ho iniziato a urlare verso persone a caso nella folla per far capire a tutti che la macchina era la mia. Poi c’è stato l’intervallo e sono corso nel tunnel ma ho scoperto che qualcuno aveva spostato la mia auto per me”. Alla fine tutto si è concluso per il meglio (fuori dal campo, mentre per quanto riguarda la partita Edwards è stato sconfitto 5-0 dall’avversario di giornata). Il portiere del Dulwich Hamlet si sarà comunque consolato potendo tornare a casa alla guida della sua macchina.
