L'astinenza da pallone è terminata. La Premier League è già partita, serie A e Liga sono ai nastri di partenza: chi vincerà i rispettivi titoli nazionali? Chi vincerà la prossima Champions League? Domande che il Corriere dello Sport ha posto a Fabio Capello, ex ct dell'Inghilterra e allenatore in Spagna del Real Madrid e in Italia di Roma, Juventus e Milan.
"Sia in Spagna che in Europa, favorito per storia, tradizione e qualità dei giocatori è il Real Madrid, anche se a me quest’anno piace molto il Bayern Monaco. Zidane? Ha avuto il tempo di imparare, è stato prima assistente di Ancelotti, poi ha allenato la seconda squadra del Real e, quando è arrivato sulla panchina del Bernabeu, ha capito subito dove mettere le mani. Fin dal suo debutto, si è reso conto che il Real non era nato per dare spettacolo e l’ha trasformato in una squadra da corsa. La conoscenza dell’ambiente ha fatto il resto. Oggi gli allenatori pensano prima di tutto al materiale che hanno dentro la squadra e in base a quelle caratteristiche decidono come giocare. In questo gli allenatori italiani sono maestri, perché sono i più eclettici. Ranieri lo ha dimostrato l’anno scorso col Leicester".
I club italiani possono spezzare il dominio in Europa delle spagnole? "Per noi italiani competere con Barcellona e Real Madrid è impossibile. Abbiamo perso l’appeal che avevamo fino a dieci anni fa, quando i migliori venivano da noi. Ce la possono fare le inglesi, il Bayern Monaco che prende i giocatori più forti di tutta la Germania, e il Paris Saint Germain perché ha grandi risorse economiche. Premier e Liga? C’è una bella differenza. Messi, Ronaldo, Benzema, Bale, Suarez, Griezmann, questi giocatori in Inghilterra non ci sono, anche se l’arrivo di Ibrahimovic a Manchester ha accorciato un po’ le distanze. Griezmann? Lui è uno che lotta e non si demoralizza. Chi gioca per il gol non può abbattersi per due sconfitte, anche se dolorose, come la finale dell'Europeo e quella di Champions. Supererà questo momento di difficoltà per dimostrare che fa parte dei numeri uno al mondo. Nella Liga lo vedremo ancora più arrabbiato".
Vermaelen è sbarcato in Italia: "Se la Roma riesce a recuperarlo sul piano fisico, dopo diversi infortuni, sarà un grande successo. E’ davvero un ottimo giocatore". Il Leicester può ripetersi in Premier? "Ho visto il Leicester nella Supercoppa contro l’United e in campionato contro l’Hull City e non mi è piaciuto troppo il suo atteggiamento. Per tornare la squadra del campionato scorso deve ritrovare la stessa umiltà. Per ora ha giocato in modo pretenzioso, senza sacrificarsi come faceva nella stagione scorsa. E poi ha perso Kanté, il giocatore che dava la scintilla. Favorite le due di Manchester? Si è già visto quanto può dare Ibrahimovic al Manchester United. Mourinho ha acquistato bene anche in difesa, Bailly è un grande difensore. E poi ha messo il capellone, Fellaini, nel posto giusto: un allenatore belga mi aveva detto che il suo vero ruolo è lì, davanti alla difesa, non più avanzato come spesso lo hanno fatto giocare. Pogba? E' importante che Mourinho non lo faccia giocare accanto a Fellaini: lui deve attaccare, deve arrivare in zona-gol".
Il Chelsea di Conte? "Può essere la sorpresa, anche se relativa visto i giocatori a disposizione di Conte. Contro il West Ham ha giocato con molto ritmo e intensità". In serie A solita musica: "La Juventus è ancora più forte. E’ una squadra che deve puntare alla Champions. Però vedo la vera Juve solo quando difende a tre, quando passa a quattro balla un po’. Il Napoli è una squadra rognosa, ma è difficile vincere il campionato segnando poco, a me è successo una sola volta, e mancando l’uomo che di gol ne faceva tanti diventa tutto più complicato. Della Roma mi hanno convinto le mosse sul mercato, ha messo in squadra giocatori giusti".