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Data: 15/12/2017 -

Caldara, tra l'Atalanta e un domani bianconero: "L'obiettivo è ancora l'Europa. Dovrò dimostrare di essere da Juventus"

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Altalenanti in Serie A, con un importante successo sul Genoa a Marassi per rilanciarsi sempre più, e splendida sorpresa in Europa. Dopo una passata stagione a dir poco strepitosa, conclusa con il 4° posto in classifica e la qualificazione in Europa League, l'Atalanta di Gian Piero Gasperini è riuscita a lasciare ancora tutti a bocca aperta, stavolta in campo europeo: dai netti successi sull'Everton alla pratica Lione archiviata per un pazzesco primo posto nel girone, valso il sedicesimo contro un'altra big come il Borussia Dortmund grazie anche alla grande solidità difensiva garantita da Mattia Caldara. Il giovane difensore nerazzurro, divenuto dall'estate scorsa di proprietà della Juventus, ha parlato così al Corriere dello Sport del primo scorcio d'annata vissuto, soffermandosi anche sulla prossima sfida alla Lazio: "Il bilancio in Europa è ottimo: all’inizio non ci aspettavamo di chiudere il girone al primo posto, ma passo dopo passo siamo diventati consapevoli della nostra forza e l’abbiamo mostrata. In campionato martedì siamo tornati a vincere fuori casa, una “impresa” che finora non ci era mai riuscita. Se vogliamo arrivare in alto dobbiamo conquistare i tre punti anche in trasferta con più frequenza. La Lazio? Forse hanno rallentato in classifica, ma non sono in crisi. Contro il Torino, se non fosse successo quel doppio episodio, avrebbero vinto. Rispetto allo scorso anno la Lazio è più forte. L'assenza di Immobile un vantaggio? Non lo so, perché Caicedo è più grosso e difficile da marcare. Immobile è sempre... Immobile, ma la Lazio ha sostituti all’altezza. E Luis Alberto lega molto bene i reparti e sa dove mettersi per creare problemi. Inzaghi è bravo e che sa insegnare bene il calcio ai suoi, mi aspetto una gara combattuta perché le due formazioni giocheranno a specchio, entrambe con la difesa a tre. La spunterà chi vincerà più uno contro uno".

L'obiettivo resta sempre lo stesso: "Qualificarci di nuovo per le coppe europee. Siamo in corsa con altre 6 squadre e secondo me possiamo farcela a chiudere sesti o settimi. Dobbiamo solo evitare di subire gol stupidi. Non credo che abbiamo risentito degli impegni europei: in Europa abbiamo sempre vinto o pareggiato e questi risultati ci hanno dato la spinta. Contro il Borussia Dortmund sarà una sfida affascinante e bella. Fa piacere giocare contro avversari di questo livello, contro una formazione che è “scesa” dalla Champions. Mi aspetto una gara molto difficile e, anche se siamo fieri di essere arrivati fino a qua, puntiamo a far bene. La prima cosa che ho pensato post sorteggio? Che sfiga... Non solo io, ma un po’ tutti. Con i sorteggi quest’anno non siamo fortunati, ma ci prepareremo alla grande. Loro sulla carta sono senza dubbio favoriti, ma siamo consapevoli della nostra forza e, pur rispettando gli avversari, dovremo essere un po’ sfrontati, non farci mettere sotto. Battere il Borussia ci darebbe forza mentale e consapevolezza nei nostri mezzi. Passare sarà difficilissimo, ma sono d’accordo con Gasperini: vedrete che tireremo fuori quel qualcosa in più. E sfidare Aubameyang sarà stimolante, perché lui è forte. Sono rimasto qua all’Atalanta per crescere, per iniziare a confrontarmi con alcuni dei migliori attaccanti d’Europa. Questa esperienza mi servirà il prossimo anno".

Annata futura in cui Caldara lascerà Bergamo per vivere la nuova esperienza con la Juventus: "La mia strada è tracciata, ma adesso non ci penso: in questi mesi lavorerò per migliorarmi perché ho l’obiettivo di arrivare a Torino pronto. Per la mia carriera quella sarà una tappa importante e non devo sbagliare. E' stato un po' strano sfidare la Juventus già tre volte, ma è bello confrontarsi con i più forti. Barzagli il mio preferito? Nelle ultime stagioni ha dimostrato di essere il centrale più completo della Serie A". Sul paragone con Bonucci e il futuro di Buffon, invece: "Fa piacere, ma comporta anche delle responsabilità con le quali dovrò cercare di convivere. Credo però che per il momento sia presto per dire che io sono il suo successore: devo migliorare tanto per arrivare al suo livello. Compagno per un anno di Buffon? Magari... Sarebbe davvero bellissimo. Le sue lacrime dopo l’elimimazione dell’Italia dal Mondiale sono state toccanti e hanno confermato che è stato ed è un campione, una leggenda per noi italiani e per tutto il mondo del calcio".

Chiusura tra Nazionale e meriti a Gasperini, prima di una nuova vita: "Dopo Italia-Svezia ho provato brutte sensazioni e ho capito quanto è importante il calcio per il nostro Paese. Da questa delusione dobbiamo rialzarci tutti insieme, compattarci e ripartire per arrivare agli Europei magari non da favoriti, ma decisi a dimostrare che siamo l’Italia. Io pronto a diventare una colonna del progetto azzurro? Lo spero. Il calcio però cambia di giorno in giorno e non guardo troppo in là. Penso a migliorare e mi auguro di essere convocato per le amichevoli a marzo. A Gasperini devo tanto perché mi ha fatto crescere sia sotto l’aspetto fisico sia sotto quello tattico: sono più attento nella marcatura a uomo e ora devo fare progressi nell’impostazione. So che la mia vita cambierà, ma due esperienze fuori le ho già fatte e comunque da quest’anno non vivo più con i miei genitori. La lontananza da Bergamo non sarà un problema. Dovrò dimostrare di essere da Juve, ma adesso penso solo all’Atalanta".



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