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Data: 14/06/2020 -

KPMG, Sartori: "Meno soldi, tanti scambi. Sarà un mercato di compratori"

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Meno soldi, meno liquidità. Per tutti, o quasi. Il prossimo calciomercato sarà sicuramente diverso dagli altri. Che vuol dire tanti scambi e molte idee. Lo vedremo a settembre e durerà solo un mese, ma con una lunga finestra per la deposizione di contratti preliminari, per accordi Italia su Italia, valida fino al 31 di agosto. 

Gli ultimi tre mesi hanno modificato tutto, ogni aspetto della nostra vita. E conseguentemente anche il sistema calcio. Come ogni anno KPMG Football Benchmark ha pubblicato il report 2020 sul valore di mercato dei calciatori e sul valore aziendale dei 32 club migliori del mondo. Analisi inevitabilmente influenzate dall'impatto della crisi Covid-19. 

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CHE CALCIOMERCATO SARA’?

“Si passerà da un mercato di venditori ad un mercato di compratori”Andrea Sartori, Partner e Global Head of Sports di KPMG, intervistato da gianlucadimarzio.com, ha voluto riassumere così la prossima sessione di calciomercato. Spostando l’attenzione tra i due soggetti principali di ogni operazione di mercato. 

“Negli ultimi anni, prima di questa crisi, con la crescita dei ricavi, i club più propensi alle cessioni avevano “il coltello dalla parte del manico”  facendo, il più delle volte, loro il prezzo. Ora si assisterà ad uno spostamento di equilibri di mercato che probabilmente porterà una minoranza di club ad avere maggiore forza in fase di contrattazione. Sfruttando la difficile situazione finanziaria della controparte, per abbassare il prezzo del cartellino del calciatore”. 

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Il valore di ogni calciatore sarà inevitabilmente minore rispetto all’ultima finestra di calciomercato e allo stesso tempo, il potere d’acquisto dei club verrà riparametrato. Semplificando, ma non troppo, gli ipotetici 50 milioni di euro spendibili nel prossimo mercato, avranno maggior valore rispetto agli stessi 50 milioni dello scorso gennaio.

“Le prossime finestre di trasferimento - continua Sartori - porteranno probabilmente a meno trasferimenti e a maggiori scambi. E in questo complesso e nuovo ambiente, non tutti i club saranno colpiti allo stesso modo”. Crisi sì, ma non uguale per tutti. “Coloro che sono finanziariamente forti e sono stati in grado di mantenere un buon livello di liquidità si troveranno in una posizione di forza, ancora di più di quanto già non fossero”. E l’elenco è presto fatto, con Real Madrid, Manchester City e Bayern Monaco, dominatori assoluti per stabilità, crescita economica e mantenimento di un una buona posizione debitoria. 

CALCIOMERCATO, QUANTO VALGONO I CARTELLINI DEI CALCIATORI DOPO IL CORONAVIRUS?

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Di contro quei club che subiranno maggiormente questa svalutazione dei calciatori e ancora minor potere d’acquisto “saranno quei club in gravi difficoltà di liquidità, che dipendono maggiormente dai ricavi da stadio nonché dall’attività di trading dei calciatori. Dovranno vendere giocatori, spesso ad un minor valore rispetto alle attese, per far quadrare i conti”. Una situazione che vede protagonisti molti club italiani.

La UEFA ha promesso maggiore flessibilità nell’attuazione del FFP e quindi un maggiore raggio di manovra - in negativo - per i club. Scambi tanti, investimenti pochi, con un orizzonte di pagamento che inevitabilmente verrà allungato. Si opererà in emergenza, questo è certo. Con posizioni di mercato ancora più accentuate e un delta del potere d’acquisto destinato ad aumentare. 

 

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MA QUALE SARA’ IL VALORE DEI CALCIATORI?

Fino ad ora abbiamo analizzato le società, ma alla fine dei conti i veri protagonisti del calciomercato sono i calciatori. Loro accendono i sogni dei tifosi e su di loro, sul valore dei loro cartellini, si basano, per la maggior parte, le valutazioni delle società calcistiche. 

E il report di KPMG Football Benchmark ha calcolato la perdita di valore dei cartellini di oltre 4000 calciatori dei 10 maggiori campionati europei. Analizzando le due ipotesi* ancora in essere al momento della realizzazione della ricerca (aprile 2020) quella di uno stop dei campionati e il valore in caso di restart delle competizioni nazionali ed internazionali. 

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E con la ripartenza di 4 dei 5 maggiori campionati europei “la nostra recente analisi - continua Sartori - ha rivelato che il valore aggregato dei calciatori presi in esame sono diminuiti per un totale di circa 6,6 miliardi di euro, pari al 17,7% rispetto a febbraio del 2020”. Entrando nello specifico, “i giocatori con contratti a lungo termine hanno visto una minore diminuzione di valore, mentre i giocatori più giovani e le cosiddette “stelle” europee hanno subito ancor meno la svalutazione dei propri cartellini”.

Per uno Sterling o Sancho che perde tra l’8,5% e il 10,5%, ci sono Messi o Hazard che, anche con la ripresa delle competizioni in Spagna, a causa dell’età e della durata dei rispettivi contratti, potrebbero vedere il proprio cartellino svalutarsi in una percentuale compresa tra il 23,2 e il 25,5%.

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“Per i primi 20 giocatori più costosi, vale la pena ricordare che il loro valore è sceso in media solo del 13%, il che dimostra come i giocatori con un valore di mercato più elevato siano più resistenti alla svalutazione, in quanto rientrano in quell’élite per la quale ci sarà sempre un mercato”.

In sintesi i top player rimangono tali, anche dopo una pandemia, sia come valore tecnico che come valore del cartellino. L’unica differenza prevedibile? Che difficilmente verranno “spostati” nella prossima finestra di mercato, per tutti i motivi elencati sopra. Ad oggi nessuna grande operazione di mercato è stata conclusa post COVID-19 e l’unica in davvero vicina alla conclusione sembra essere quella di Werner dal Lipsia al Chelsea per 60 milioni di euro. Non a caso il club di Abramovic è 7° nella classifica europea per valore aziendale dei club di calcio. 

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E i club italiani? Juventus e Inter sono le uniche a tenere il passo dei top club europei, come valore aziendale e conseguentemente dei cartellini dei propri calciatori. Per gli altri l’handicap più grande rimane quello della mancanza di diversificazione dei ricavi, troppo dipendenti dai diritti televisivi e il trading di calciatori. Profittabilità diversa che porta ad una differenza di fatturati ancora troppo ampia per poter competere allo stesso livello. Una differenza che, dopo questa emergenza sarà inevitabilmente accentuata. 

* È importante sottolineare come KPMG non abbia considerato e modellato uno scenario in cui alcuni campionati venissero annullati mentre altri completati. Perciò, sono state calcolate stime di valore per uno scenario di continuazione e completamento della stagione in corso anche per i campionati che, al momento della pubblicazione del rapporto KPMG, hanno già deciso di annullare la stagione calcistica in corso. (Eredivisie e Ligue1 tra le altre).



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