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Data: 24/12/2020 -

Punti ai giocatori e nuove regole di ingaggio: così la Brexit cambia il mercato inglese

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Dal 2021 cambia tutto: l’Inghilterra si prepara ad affrontare la Brexit - approvata oggi -  e anche il calcio si dovrà adeguare. In particolare, anzi, a farlo sarà il calciomercato: addio ai vecchi trasferimenti, via a una vera e propria rivoluzione. Il calcio inglese ha infatti varato un piano che cambierà ogni tipo di prospettiva: dal lavoro delle società (osservatori inclusi) a quello degli agenti o operatori del mercato, diventerà tutta una questione di punti.

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Le linee guida, approvate e già pubblicate sul sito ufficiale della FA, sono dettagliate, articolate, diverse. E introducono un sistema, quello dei punti, si diceva, non più soltanto legato alle squadre (il concetto di ranking ormai è noto a tutti), quanto ai singoli giocatori. Si parte da 1, si arriva a infinito. Ma se si vuole giocare in Inghilterra, e si proverrà dall’estero, bisognerà averne almeno 15. O non ci sarà nulla da fare.

Application e Panel

I primi due termini da introdurre sono Application e Panel. Il primo ricorda le vere e proprie domande che il mondo dei giovani universitari conosce bene: è una sorta di richiesta, un permesso per potersi iscrivere a un corso, a un master. In questo caso, per poter partecipare a un campionato inglese (maschile o femminile, di qualsiasi categoria). Solo che a presentarla dovrà essere ogni giocatore straniero che vorrà arrivare in Inghilterra. A compilarlo saranno chiaramente le società acquirenti, alle quali sarà dato il compito di indicare nel dettaglio il punteggio del giocatore stesso. Ed è qui che interviene il Panel: si tratta di una serie di (tanti) criteri, oggettivi e quindi poco sindacabili, che permettono di stabilire un tabellario di punti. Si considera il ranking della squadra in cui il giocatore attualmente milita, o il minutaggio in competizioni ufficiali, sia nel campionato nazionale, sia in tornei internazionali. Poi i trofei vinti, le qualificazioni, il raggiungimento di semifinali o finali di competizioni come Europa League o Champions. O le presenze nella propria Nazionale. Non solo, ogni giocatore si vedrà aggiudicato un punteggio di base legato alla Nazione in cui sta giocando (il campionato russo, per esempio, è valutato meno rispetto a quello tedesco).

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Prestiti ed eccezioni

Quelle sono le linee guida per trasferimenti a titolo definitivo. Ma i prestiti? Anche per questi, ci saranno pratiche molto più complesse. Per esempio: il club che ha in rosa un giocatore a titolo temporaneo, è direttamente responsabile per tutto quello che lo riguarda. Punteggio incluso. Anzi, il sistema dei punti può addirittura variare in base al numero delle multe prese. Per esempio: diserti un allenamento? Un punto in meno. E così via. Non sarà facile districarsi da tutto questo, anche perché ci vorrà un po’ di abitudine. Per questo motivo, la FA ha stabilito un’eccezionalità per il primissimo calciomercato con questo nuovo metodo: a gennaio 2021, il numero del punteggio minimo verrà abbassato. Si potrà chiedere una deroga (da convalidare volta dopo volta) per i giocatori di punteggio tra i 10 e i 14, mentre per i prestiti si potrà procedere più facilmente a riscatti già stabiliti, soprattutto se si saranno già pagate delle cifre del cartellino (per esempio, se un club avrà già corrisposto il 25% del valore totale del giocatore, allora verrà dato almeno un punto a quel calciatore, cosa che faciliterà il raggiungimento della quota minima finale).

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Cambio di prospettiva

Cambierà tutto, è evidente. Prima di tutto, una prospettiva di acquisto: le squadre inglesi, di qualsiasi livello, saranno incentivate a favorire il calcio giovanile locale, andando a scovare o a lavorare sui talenti autoctoni, piuttosto che acquistando giocatori semisconosciuti dall’estero. E proprio qui risiede l’altra enorme novità: gli scout dovranno essere abili a trovare giocatori già più affermati, magari con un numero minimo di presenze anche nelle loro Nazionali, ma a costi contenuti. Come per esempio molti giocatori provenienti dai campionati dall’est Europa. La ratio alla base è questa: chi vorrà venire in Inghilterra, dovrà essere un reale valore aggiunto. Altrimenti, si punterà su chi in Inghilterra già vive.

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Critiche e criticità

Gli agenti stessi, ora, dovranno reinventarsi. Per esempio, quando presenteranno a un qualsiasi club inglese un giocatore che assistono, dovranno allegare almeno una stima di punteggio. Stima che, naturalmente, dovrà poi essere convalidata dalla FA stessa prima del trasferimento. A proposito di questo: la Federazione chiede l’invio di diversi documenti per poter confermare i punti e quindi dare il via libera all’operazione, cosa che sicuramente porterà a ponderare bene ogni acquisto e a evitare quasi sicuramente quelli last minute. Almeno per le operazioni dall’estero.

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Il tutto potrebbe essere risolto da un sistema automatizzato di preconvalida dei punti, che attualmente non è previsto. Non esiste, al momento, un software con un algoritmo che possa permettere a ogni società (o ogni operatore di mercato) di avere già svolto questa imponente prassi burocratica, così da accelerare il tutto. O di avere una conferma preventiva sull’operazione: le sanzioni in caso di punteggi sballati sono alte, e, nel caso peggiore, andranno a bloccare il trasferimento stesso. Non proprio una cosa da poco, insomma. Ci vorrà molta fantasia nello scovare i talenti, ci vorrà molta pazienza nell’abituarsi a questa rivoluzione. Il calcio inglese è pronto a cambiare. Se sarà apripista anche per altri campionati, lo stabilirà solo il tempo.



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