L’addio al Milan la scorsa estate, poi il trasferimento al Siviglia in prestito con diritto di riscatto. Opzione che sembrava quasi ‘scontata’, visto l’avvio super in Spagna: gol, gol e ancora gol. Qualcosa però tra André Silva e il suo attuale club sembra essersi rotto definitivamente nell’ultimo periodo, con tanto di accuse pubbliche da parte dell’allenatore del club andaluso.
“Non sto simulando un infortunio, ho la coscienza pulita”, le parole rilasciate da André Silva nel corso di un’intervista al giornale portoghese ‘A Bola’. “Forse la situazione non è stata gestita nel migliore dei modi, avrei dovuto fermarmi a dicembre, ma il Siviglia ha avuto bisogno di me e io volevo giocare. È un infortunio che può permettermi di giocare, con dolori e limiti, ma se voglio recuperare completamente devo fermarmi. Quando ha trattato, il dolore lo ha alleviato, ma poi è peggiorato. Nessuno può accusarmi di poca professionalità”, ha ammesso l’ex Milan.
L’attaccante portoghese poi aggiunge: “Non mi sono pentito di venire al Siviglia. Mi piace il club, la città, qui sto bene e sono esperienze che mi fanno crescere. Il mio futuro? Sono un giocatore del Milan”, ha concluso André Silva.
André Silva, le dure accuse di Caparros: “Lui in Nazionale? Un insulto al calcio”
Il giocatore è ai box per un infortunio al tendine rotuleo, problema fisico che però non convince del tutto il Siviglia. “André Silva? Non siamo mica stupidi, non giocherà e bisogna seriamente parlare di questo caso. Parliamo di un ragazzo che ha fatto molto bene all'inizio, ma che poi è scomparso, specialmente negli ultimi due mesi”, le parole di pochi giorni da dell’allenatore del club spagnolo Joaquin Caparros.
“Chiedo al Portogallo di non convocare André Silva per la Nations League. Sarebbe un insulto al calcio. Credo che la UEFA debba investigare sui suoi referti medici. Come reagirebbero tutti i tifosi del Siviglia, tutto lo staff tecnico, i dirigenti, il nostro presidente vedendo André Silva in campo per il Portogallo a giugno?”, ha concluso Caparros.