Personalità, temperamento e anche gol. Chi si aspettava un top player non è rimasto deluso a Cagliari, dove Bruno Alves è già idolo. Tantissimi i tifosi che si sono accalcati all'esterno del Cagliari 1920 Store del Largo Carlo Felice per stringere la mano, per farsi firmare un autografo o per una foto con il gigantesco stopper portoghese. E lui? Nonostante la grandissima esperienza anche Bruno è parso emozionato e colpito da tanto affetto.
Si parte proprio dall'impatto devastante nel cuore dei tifosi rossoblù: "E' bellissimo ricevere il sostegno del pubblico. Io in campo cerco sempre di dare il massimo e ricevere questo forma di giudizio positivo è molto importante per me. Questa in Sardegna è un'esperienza fantastica e i tifosi stanno contribuendo a renderla indimenticabile. Come ho fatto a conquistarli? Semplicemente dando in campo tutto quello che ho: è sempre stato così in qualsiasi squadra in cui ho giocato. Sono contento che anche a Cagliari il pubblico lo abbia capito e che la mia popolarità tra gli spalti stia crescendo".
A Cagliari è arrivato con la fama di "cattivo" e di "collezionatore di rossi" : "Non mi importa molto di quello che si dice, il mio compito è difendere la porta della mia squadra anche a costo di prendere dei cartellini. Per me l'unica cosa che conta è dare il massimo, non mi preoccupo di quante sanzioni riceverò per questo. Io capitano? Il mio capitano è Storari. Non è importante chi porta la fascia, quanto l'atteggiamento che metti in campo. Ci sono tanti leader in questo team e tutti cerchiamo di mirare a un unico obiettivo, il bene della squadra. Per me il leader deve avere la personalità giusta per capire qual è la filosofia della città, del club e della tifoseria e comportarsi di conseguenza in campo. Mi fa molto piacere che i miei compagni mi ascoltino, perché conoscono il mio passato. Però io mi sento semplicemente un altro giocatore della squadra".
Serie A? Esperienza fantastica: "Da quanto ho potuto capire fino a questo momento il campionato italiano è molto duro e ha molta qualità e penso che questa esperienza sia arrivata al momento giusto della mia carriera. E' importante per me capire se sono all'altezza di un campionato di questo livello e di un club come il Cagliari. Sto facendo il massimo, è questo che mi hanno insegnato fin da quando ero ragazzo". La partita con la Juventus cosa ha detto? "La gara dello Stadium è utile per imparare. Bisogna vedere gli aspetti positivi e non solo quelli negativi e cercare di fare tesoro delle indicazioni per il futuro. Quando andiamo a giocare con un grande team siamo consapevoli che ci saranno delle difficoltà e abbiamo bisogno di imparare da queste esperienze. Allenamento dopo allenamento, gara dopo gara, dobbiamo cercare di migliorare, soprattutto sotto l'aspetto mentale".
Come gestire il doppio impegno, campionato e Nazionale? "E' una situazione alla quale sono abituato fin da giovane. Campionato, Champions, Nazionale, un giocatore non deve solo allenarsi sul campo, ma deve essere bravo anche a gestirsi fuori. Un atleta deve stare attento a come riposa, a come recuperare dalla fatica, a come si alimenta. Nonostante non sia più giovanissimo ho imparato come affrontare tutti questi impegni ravvicinati". Un occhio anche al calendario e al prossimo impegno di campionato: " Crotone? Questo tipo di partite sono molto complicate. Da una parte abbiamo massimo rispetto dei calabresi, dall'altra abbiamo bisogno di vincere perché è uno scontro diretto. Ci vorrà massima concentrazione e non dovremo pensare di affrontare l'ultima in classifica, ma una squadra forte che può darci problemi". Conclusa l'intervista Bruno si concede al suo pubblico. Tra selfie, poster, maglie da firmare e strette di mano ne avrà per qualche ora...
