Tre vittorie consecutive, tredici punti in campionato e classifica che sorride per il Cagliari, a un passo dalle grandi. Domenica scorsa il successo di San Siro contro l'Inter: gioia immensa per il presidente dei rossoblu Tommaso Giulini, intervenuto pochi minuti fa ai microfoni di Sky Sport. "Sono cresciuto in quello stadio. Prima l'ho vissuto in curva, poi in primo anello arancio, infine in tribuna autorità dopo essere stato per otto anni nel Consiglio di Amministrazione dell'Inter. Mi hanno detto che sono il presidente che ha vinto più volte a San Siro nella storia del Cagliari e per questo sono felicissimo - ha confessato Giulini -. La gara di domenica? Credo si sia detto troppo dei demeriti dell'Inter e della questione legata a Icardi, ma il Cagliari ha fatto una grandissima partita. Noi stiamo facendo un ottimo campionato, ma dobbiamo sempre guardare la terzultima. Adesso abbiamo 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione e dobbiamo solo andare aventi così".
E a proposito di domenica, impossibile non parlare del caso Icardi. Giulini ha paragonato la situazione del capitano dell'Inter a quella vissuta qualche tempo fa in casa rossoblu con Marco Storari, che ha ceduto la fascia di capitano: "Icardi? A 23 anni un ragazzo è giusto che sudi la maglia e che dimostri di essere un campione. Credo che l'autobiografia sia prematura. Il caso Storari? Come in ogni azienda è importante la sintonia, sia nel gruppo che all'esterno. Noi abbiamo fatto una scelta proprio per preservare questa armonia. Lo hanno capito tutti e credo che abbiamo gestito questa situazione nel modo migliore dato che, dopo questa scelta, abbiamo fatto tre vittorie di fila. Noi abbiamo dei tifosi attaccatissimi alla squadra, rappresentiamo un'isola di cui si parla poco. Io vorrei che di questo Cagliari si parlasse di più, come si parla di Sassuolo, Torino e delle genovesi. I nostri obiettivi? Avremo lo stadio nuovo, questo è il nostro obiettivo a breve termine, con i tifosi vicino al campo e senza barriere. A lungo termine abbiamo invece l'obiettivo di inaugurare una vera cittadella dello sport nell'anno del centenario, il 2020, perché in Italia c'è bisogno di nuove infrastrutture per risollevare il calcio. Un sogno? Gli unici sogni adesso sono la salvezza e lo stadio nuovo, ad altri penseremo l'anno prossimo".
Poi anche alcune battute sul mercato e su Moratti: "Il mercato? Quello che chiedo sempre al nostro direttore sportivo Capozucca, a parità di valore, è di portarmi un giovane italiano, anche perchè questo è importante in ottica Nazionale. Rastelli? Dal primo giorno sono sempre stato convinto di avere un buon allenatore, molto umile e intelligente. Non è ancora un fuoriclasse, ma lo può diventare. L'anno scorso abbiamo ottenuto la promozione ed è stato meraviglioso, per la prima volta abbiamo vinto la Serie B nella storia del Cagliari. Qualcosa di indelebile, sono contento che tanti giocatori di quel gruppo siano rimasti a lavorare con noi. Moratti? - ha proseguito Giulini - Per tutti i tifosi è un fuoriclasse assoluto come Messi e Ronaldo, sono pochi quelli che nel calcio hanno dato come lui. Come tutti i fuoriclasse, però, è difficile che torni".
E in chiusura spazio a Marco Borriello, decisivo fino a questo momento: "E' un giocatore che Capozucca mi ha proposto dal primo giorno. Inizialmente pensavo a un centravanti più giovane, poi sia il ds che Rastelli mi hanno convinto e sono sicuro che non potesse esserci scelta migliore - ha concluso il presidente del Cagliari -. La scommessa con Vieri? Marco ha rinunciato a parecchi soldi rispetto alle stagioni precedenti, ma mi ha chiesto un premio importante ad ogni gol che segna, quindi la scommessa l'ha fatta pure con me, non solo con Bobo. Presto credo che tornerà in Nazionale perché se lo merita".