Cagliari-Sampdoria, partita vietata agli... scaramantici. Il presagio di una giornata storta per i rossoblù c'era già stato mezz'ora prima della partita. Il portiere brasiliano Rafael, il prescelto per partire titolare, si arrende durante il riscaldamento pre-partita: al Cagliari era già capitato domenica scorsa a Bologna A poco sono servite le contromisure arrivate dalle tribune, tra corni, gobbe e "grattate" varie... Dopo appena quattro minuti di gioco è Luca Ceppitelli a dare inizio al valzer della "sfiga": problemi alla schiena, le streghe sono a caccia. L'unico che può ridere tra i rossoblù (19, appunto la risata per la smorfia) è Fabio Pisacane, che già al Dall'Ara aveva trovato posto all'ultimo in circostanze simili in sostituzione di Marco Andreolli.
Al minuto trentatré non si può certo dire che ci sia maggior fortuna per Paolo Faragò: un problema muscolare costringe l'esterno calabrese alla sostituzione con Gregory Van der Wiel. Eppure il 16 nella smorfia è... il sedere. Il numero 4, invece, calza a pennello: rappresenta la negatività, per usare un eufemismo. Per il Cagliari, i tifosi rossoblù e Daniele Dessena al quarantesimo del primo tempo il momento è veramente "negativo". Al posto del centrocampista emiliano entra Diego Farias, che rovescia la cabala.
E' proprio il numero 17 (già, diciassette) ad aprire la rimonta dei sardi al minuto 11 del secondo tempo, numero molto apprezzato da queste parti. L'inerzia si inverte, ma in realtà non cambia parte di campo: rimane a destra. Il rinvio di Emiliano Viviano centra in pieno la schiena di Farias, che nonostante dia le spalle alla fortuna, è lo stesso baciato dalla "Dea bendata": non a caso si dice che a volte sia addirittura cieca. Premiata la pazienza dei sostenitori rossoblù e di tutti i fanta-allenatori E' la prima rete stagionale per il numero 17 dei sardi, che non segnava dallo scorso 14 maggio, doppietta al Chievo Verona: che sia la gara della svolta?
Ma non è ancora finita... Per rimontare in una situazione del genere ci vogliono attributi: è il momento giusto per Leonardo Pavoletti. Nella smorfia il numero 30 sono proprio gli attributi: al quindicesimo il suo stacco di testa si insacca alle spalle di Viviano. Con "due palle" il Cagliari recupera la partita. E pazienza per i quattro infortuni nei primi 40 minuti di gioco: non capitava da Fiorentina-Chievo del 28 aprile 2010. Al novantaduesimo è 2 a 2: giusto così. E cabala rovesciata...