Tre mesi fa il Meisterschale, tanto per cambiare, è stato alzato al cielo dal Bayern Monaco. Non è bastata una stagione meravigliosa del Borussia Dortmund, che però si è perso nel momento decisivo. La squadra allenata da Favre ha fatto vedere un calcio splendido, trainata dal talento cristallino di Jadon Sancho, senza dubbio il giocatore che ha impressionato di più nella scorsa stagione. Sarà ancora lotta a due per il titolo tra le due big?
Quasi sicuramente sì. Il Bayern Monaco, in attesa della fine del mercato, ha investito soprattutto in difesa mettendo a segno due colpi fondamentali come Benjamin Pavard dallo Stoccarda e Lucas Hernandez dall’Atletico Madrid. Facendo così, i bavaresi hanno di fatto messo a posto la difesa, che l’anno scorso era stata al centro delle critiche soprattutto durante la prima parte della stagione. Il Borussia invece ha messo mano all’attacco, vista la partenza di Pulisic. Sono infatti arrivati, tra gli altri, due talenti assoluti come Thorgan Hazard e Julian Brandt. Insomma, le due big si sono rinforzate e non poco. Entrambe hanno alzato l’asticella. La sensazione è che sarà ancora una corsa a due, e che mai come quest’anno il Borussia Dortmund (al secondo giro della gestione Favre) possa provare a mettere il fiato sul collo ai campioni in carica.
L’unico timore è che il Borussia Dortmund, una squadra giovane e con tanto talento grezzo, possa patire sia l’aspetto psicologico che quello della tenuta fisica con le tre competizioni rispetto al colosso Bayern. Sarà interessante vedere come si inseriranno i nuovi, ma quanto visto in Supercoppa (vittoria per 2-0) sembra essere di buon auspicio per vedere una grande stagione.
LA SQUADRA DA SEGUIRE
Mentre le due big si faranno guerra fino all’ultimo (almeno lo speriamo), dietro ci sono tante incognite. A cominciare dal Lipsia, da qualche anno ormai sempre una storia tutta da scoprire. Ma mai come questa stagione. Questo perché in estate è arrivato Julian Nagelsmann, uno degli allenatori più interessanti in questo momento. 32 anni, lascia il suo gioiello Hoffenheim dove si è fatto conoscere al mondo intero. Lascia il suo nido, il suo contesto, per tentare di fare il passo in avanti.
Lipsia offre sicuramente di meno a livello di tifo e atmosfera rispetto ad altre piazze tedesche, ma le risorse finanziare che avrà in mano sono di primissimo livello. Attenzione, non parliamo (solo) di calciomercato. Perché Nagelsmann ha un metodo di lavoro molto particolare, che si basa sulla tecnologia. All’Hoffenheim ha fatto installare un maxi-schermo sul campo che telecomandava con un iPad per spiegare i movimenti e ripetere le azioni di gioco (e gli errori) fatti in partita. Un visionario. E provate a immaginarvi questo metodo con le risorse economiche messe a disposizioni dalla Red Bull. Insomma, le premesse ci sono tutte. Sarà in grado di rispettarle?
LE (TANTE) RIVOLUZIONI
Ci sono poi diverse squadre che hanno di fatto cambiato pelle, e per cui è difficile prevedere cosa potrà accadere. Il Bayer Leverkusen di Peter Bosz riparte da un’ossatura simile senza però Brandt. Lo Schalke 04 si è affidato a David Wagner per riportare la serenità. L’ambiente, dopo l’anno nero in Bundesliga, hanno avuto un’estate complicata con il caso che ha riguardato il presidente del club, accusato di razzismo e per cui è finito anche sotto processo dagli stessi tifosi. Poi c’è l’Eintracht Francoforte, una delle altre sorprese della scorsa stagione. Sarà in grado di mantenersi agli stessi livelli nonostante le partenze di Haller e Jovic?
LA PARTITA DELL’ANNO
Derby della Ruhr? No. Il Klassiker tra Bayern e Dortmund? Macché. La partita dell’anno si giocherà a Berlino, tra Union ed Hertha. Perché per la prima volta nella storia ci sarà il derby di Berlino in Bundesliga. E in questo caso la parola storia è centrale. Perché il campo c’entra poco. Proprio il 9 novembre 2019 si celebrerà nella capitale tedesca e non solo il trentennale della caduta del muro. Un muro che divideva due mondi opposti, un muro che però divideva una città. Una storia che con il calcio si è sempre intrecciata.
Ai tempi della guerra fredda c’erano infatti due Union, una ad Ovest e l’altra (questa) ad Est. E proprio quest’anno l’Union Berlino ha centrato la prima storica promozione in Bundesliga. Un caso? Vietato pensarlo. L'Hertha aveva richiesto di poter giocare il derby d'andata proprio il 9 novembre, per tutto quello che poteva rappresentare. L'Union invece ha detto di no. Perchè per la squadra di Oberschöneweide la guerra fredda è stata qualcosa di particolarmente tremendo. L'Union di oggi era la squadra della Berlino Est, la parte più povera e sofferente della capitale tedesca in quel periodo. Per loro quel giorno rappresenta libertà ma anche sofferenza. Per rispetto dei propri tifosi e della propria storia, l'Union aveva chiesto di poterla giocare un altro giorno. Segnatevi allora questa data: 3 novembre 2019, pochi giorni prima del trentennale.
Adesso mettetevi comodi, stasera il primo atto: il Bayern campione ospita all'Allianz Arena l'Hertha Berlino. Si parte...