"Conosco bene il San Paolo, è uno stadio difficile per l’ambiente che si crea. Tra squadra e tifosi c’è un gran feeling, sarà una gara complicata per noi perché il Napoli visto all’andata è una squadra per cui avere molto rispetto".
Questo il primo pensiero di Buffon alla vigilia della sfida di Champions League del suo PSG in casa del Napoli.
"Non è una gara normale - ha proseguito l'ex portiere della Juventus in conferenza stampa dopo Tuchel - sappiamo di dover vincere. L’importante sarà non perdere e giocarci le nostre carte nelle due sfide che restano con Liverpool e Stella Rossa.
In Francia sto trovando squadre che fisicamente e singolarmente hanno qualcosa di superiore rispetto all’Italia. Ma giocando in maniera molto offensiva permettono ad una squadra forte come la nostra di andare facilmente in gol.
Cosa che non avviene in Serie A dove la tattica la fa da padrona. Se si vede una gara di Ligue 1 si vede davvero la qualità di ogni singolo giocatore, se sia un bene o un male dipende dai gusti personali.
Ho visto una squadra diversa dopo l’andata col Napoli, cresciuta e compatta. Per far bene in Europa serve quello: con Marsiglia e Lille abbiamo avuto ottime indicazioni".
Spazio poi a qualche considerazione su Ancelotti e suo operato finora sulla panchina del Napoli: "E' una persona speciale, le sue squadre diventano sempre le squadre di tutti perché quando non sai chi tifare tifi per lui.
È una persona atipica che con naturalezza si fa apprezzare da tutti e ha vinto ovunque. È un grandissimo tecnico, ha un qualcosa di diverso dagli altri.
Ricambio tutto l’affetto che ha manifestato per me. Lo conosco dai tempi di Parma, alla Juventus mi chiamò lui ma dopo la mia firma arrivò Lippi. Poi nel 2003 vinse la finale di Champions proprio contro di noi e seppe rifarsi alla grande.
Lo scorso anno c’è stato un momento in cui ho pensato di perdere lo scudetto per meriti evidenti del Napoli - ha proseguito Buffon facendo un confronto tra gli azzurri di quest'anno e la squadra dell'anno scorso guidata da Sarri -.
Questa squadra, però, mi pare abbia altre certezze con Ancelotti: negli anni scorsi faceva un calcio bellissimo, ma doveva andare al massimo per non crollare, ora invece ha una gestione più consapevole di ogni partita.
Buffon poi ritorna all'attualità, con un pensiero alla sfida per il passaggio di turno per approdare agli ottavi di Champions: "So che siamo in una situazione complicata, ma la squadra sul campo ha risposto dopo il pari dell’andata, questo mi fa ben sperare.
Il mio voler giocare non è legato alla Champions ma alle motivazioni e al mio stato fisico. Se ho ancora voglia e possibilità di sacrificarmi, continuo".