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Data: 04/06/2016 -

Bryant: "Milan e Inter ai cinesi? Potrebbe guadagnarci tutta la serie A"

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Kobe Bryant ha sbagliato sport? L'ex stella Nba non ha mai nascosto il suo amore per il calcio, ma visti i risultati colti con la maglia del Los Angeles Lakers si può dire che gli è andata bene lo stesso. Fresco di ritiro, l'ex guardia dei californiani è uno dei testimonial della Copa America che si disputerà negli Stati Uniti:

"Sono super entusiasta di mettermi alla tv e godermi questa Coppa America" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello sport - "È un’occasione unica per gli Stati Uniti di veder giocare i grandi campioni nel giardino di casa: qui non capitava dal Mondiale del 1994. La gente sta finalmente imparando in questi anni che il soccer è un gioco bellissimo. Spero che questo torneo possa dare un’altra lezione utile a chi è ancora scettico. Ci vuole tempo, ma il calcio è uno sport che sta crescendo tantissimo da noi. Chi vincerà? Per diplomazia devo dire gli Stati Uniti. Stanno davvero giocando bene. Negli ultimi due-tre anni la nostra nazionale è migliorata e mi auguro che in questo torneo riuscirà a far entusiasmare i tifosi. Non conosco personalmente il c.t. Jurgen Klinsmann, ma ci ho parlato al telefono un paio di volte. Mi piace, è intelligente e da quando è arrivato ha portato una ventata di aria nuova. Grande velocità, movimento di palla: un tipo di soccer molto accattivante".

L'Italia da qualche anno non è più un "top" team: "Non mi preoccuperei, storicamente succede che a cicli di qualche anno certi giovani non si trasformino in stelle. Suggerisco di non fermarsi, di continuare a insegnare. Perché è da lì che si ricomincia. Tocca ai giocatori del mio livello dare l’esempio, per far capire ai ragazzi cosa significhi affrontare le grandi sfide e i sacrifici che si devono fare". Bryant commenta anche il possibile passaggio del Milan in mani cinesi: "Sì, ho letto. Però non bisogna necessariamente guardare con sospetto a chi è straniero e vuole investire. Se arriveranno anche con lo spirito di aiutare i giovani a crescere, daranno una mano a tutto il movimento. Non sarà un bene esclusivo di Inter e Milan, ma potrà guadagnarci tutta la Serie A. Il calcio, come la pallacanestro, non è un patrimonio solo italiano, ormai tutto è globale".

Kobe potrebbe acquistare una società di calcio: "La passione c’è, però quando entrano in ballo decisioni di questo tipo non le puoi prendere per amore. Occorre ragionare con la mentalità dell’uomo d’affari. Con il cuore mi piacerebbe, e se lo facessi sarebbe sicuramente in Italia. Ho tanti amici nel calcio, come Alessandro Del Piero ormai è uno di casa, perché vive a Los Angeles. Poi ho ottimi rapporti con Messi e Ronaldinho, che conosco da anni. E con Paolo Maldini, ma non ci parliamo da un po’ di tempo. E qui a Los Angeles avevo ritrovato il mio idolo da bambino: Ruud Gullit. Per me, che sono un tifoso del Milan, era stata una cosa straordinaria. Con mia moglie abbiamo l’intenzione di comprare casa in Italia, ma non so dove: ci piacerebbe trascorrere da voi periodi lunghi, non soltanto per le vacanze. Possibilità di giocare in Italia? Nessuna, non succederà. Sono un ex giocatore e felice di esserlo".

Bryant ha preso bene il ritiro: "Benissimo. Perché ho una nuova grande passione: scrivere. E’ molto simile al fuoco che avevo dentro da piccolo per la pallacanestro. Quando mi sveglio la mattina, non vedo l’ora di arrivare in ufficio per mettermi a lavorare. Per scrivere e studiare. Sono innamorato di qualunque bella storia che abbia a che vedere con lo sport. Mi sto dedicando a racconti che possano insegnare ai giovani quello che significa giocare ad alto livello. Non intendo solo come tirare o palleggiare, ma la parte mentale, quella emotiva. Come vincerla, avere fiducia in se stessi. Nostalgia dopo il ritiro? Succede perché per venti anni sei abituato all’adrenalina, al pubblico, a essere al centro dell’attenzione. Per questo devi cercare di sviluppare altri interessi. Non è semplice, ma lo devi fare perché fin dal principio sai che lo sport non sarà per sempre. Che prima o poi il momento di smettere arriverà, e non puoi farti trovare impreparato. Mi ritengo fortunato per avere questa nuova passione".

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