Non vedeva l’ora di tornare sulla sua panchina e tra la sua gente. A un mese dall’esonero, Eugenio Corini torna alla guida del suo Brescia e nel primo allenamento è corso ad abbracciare i giocatori. In conferenza stampa di presentazione ha poi voluto parlare, ancor prima dei giornalisti, per esternare il forte legame con la società: “Non riuscivo più a guardare le partite perché soffrivo tanto. Sentivo che mi avevano tolto la possibilità di giocarmi la Serie A con la mia squadra. Ho fatto tanta fatica a rimanere in silenzio per tutto questo tempo, ma comunque non avrebbe portato a nulla”.
L’amore per il club e per la tifoseria lo hanno spinto a tornare: “Ho pensato anche di rifiutarmi, forse sarei risultato ancora più vincitore. Ho un grande senso di responsabilità nei confronti di tutte queste persone che mi hanno mostrato vicinanza in questo periodo. Dobbiamo ridare dignità al campionato e solo così i nostri tifosi ci accompagneranno. Ho passato 4 mesi senza dialogare con la società, ma era arrivato il momento di parlare con Cellino”.
L’obiettivo è la salvezza. Il Brescia, ma soprattutto Corini non ha intenzione di abbandonare la massima serie: “Le prossime partite saranno fondamentali. Ho mostrato ai miei ragazzi che la salvezza passa da varie strade, ce lo insegna l’esperienza del Crotone. Con la squadra ho voluto curare più la parte spirituale che tattica.Su Balotelli posso dire che è utile alla causa, così come tutti gli altri e che ha grandi margini di moglioramento. Il nostro scopo è salvarci”.