Ha un nome importante, ma non è figlio (o fratello) d’arte. Ha avuto compagni d’attacco importanti (Lapadula a Teramo, Pavoletti a Lanciano, Caputo a Empoli) ma è stato spesso considerato il “compagno ideale”. Non il protagonista. E invece adesso Alfredo Donnarumma si sta prendendo la scena, e lo sta facendo con ciò che nel tempo ha imparato a fare molto bene: gol. Ma quest’anno nel Brescia è scattato qualcosa di ancora diverso nell’attaccante 28enne, che con la tripletta in casa della Salernitana (1-3 il risultato finale) fa volare la squadra di Corini al quarto posto in Serie B.
Gli sono bastati 32' per fare tre gol: quella con i campani
è stata per Donnarumma la partita perfetta, ironia di una sorte che
lo aveva portato ad abbandonare Salerno due anni fa, tra qualche
fischio. Adesso, guardandosi indietro, Alfredo sicuramente può dirsi
soddisfatto: l’anno scorso con Caputo a Empoli ha formato un tandem
straordinario (49 gol in due: 26 Ciccio, 23 lui), adesso è il
momento di lavorare da solisti. Perché ha raccolto l’eredità di
Caracciolo, che nel Brescia ha fatto la storia; perché, soprattutto,
deve dimostrare anche a lui stesso di potercela fare da solo.
Tre gol alla
Salernitana (forse, con un pizzico di voglia di rivalsa per come si
sono lasciati), tre punti per il suo Brescia. E arriva anche un
dato straordinario: non solo ha realizzato 13 reti in 12 gare disputate
(su 15 in totale), ma addirittura ha segnato con soli 16 tiri
complessivi indirizzati verso le porte avversarie. Istinto di razza,
non c’è che dire.
Gli sarebbe piaciuto
tentare la fortuna in Serie A, non ci è riuscito. A Empoli Caputo
sta continuando a fare gol (segno che la coppia fosse letale ma non
unica) ma Donnarumma pure. Ah, per la cronaca: quella di oggi non è
nemmeno la sua prima tripletta. Ne aveva segnata una qualche
settimana fa contro il Padova: è la sua seconda in assoluto in Serie B. Dal nord al sud, Alfredo sta segnando
senza soluzione di continuità. Ed è già capocannoniere. Ma non è
più una sorpresa.