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Data: 11/12/2016 -

Bravo chi? Per ter Stegen si borbotta. E Hart gode. Storia di un turbolento giro di mercato, che ora...

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E venne ter Stegen, che sostituì Bravo, che andò a Manchester e cacciò Hart che arrivò al Toro. Un domino dello scorso mercato, quasi come una cantilena da intonare, un valzer in tuta e soprattutto guantoni. A dirigere l'orchestra Pep Guardiola, che allo stesso tempo chiama al City Claudio Bravo e sfila i guanti da titolare a Joe Hart facendo capire all'inglese che il ruolo da numero uno sarà del cileno. Al Barcellona allora ecco promosso il tedesco e come secondo Cillessen direttamente dall'Ajax e con una clausola da 60 milioni di euro. Porte girevoli e poi equilibrio ristabilito.

Ma oggi non parlate ai tifosi del Manchester City di Bravo. Delusi per la terza sconfitta in stagione, dopo quattro gol incassati dal Leicester e tanti “con Hart non sarebbe successo” sui social. Tra le prime sei squadre di Premier, la difesa dei Citizens è la peggiore al momento, con 19 gol in 15 gare di campionato, e il capitombolo contro la squadra di Ranieri proprio non è stato digerito. Tanto che la stampa inglese è arrivata ad elencare le 10 cose/persone più utili di Bravo… tra cui una teiera per cioccolata calda, il parrucchiere di Guardiola e, inevitabilmente, Joe Hart. Critiche, non poche, che però “mi aiutano a migliorare” aveva assicurato Bravo. E lo stesso è accaduto a ter Stegen al Barcellona. Quell'errore “imperdonabile” contro il Celta Vigo è difficile da dimenticare e mandar giù. Tutta colpa di quella (troppa?) sicurezza coi piedi che a volte non paga. “Qualcuno dica al tedesco che non è un regista”, “Per qualche secondo ha creduto di essere Messi” e così via, i giornali tutti per lui e non certo per rendergli onore. Non nuovo a svarioni da mani nei capelli, c'è chi si sarà ricordato di altre sue papere, ai tempi del Borussia Moenchengledbach (fallito un controllo, si fa un autogol) o in nazionale (altra uscita poco cauta e sconfitta nell'amichevole della sua Germania contro gli USA).

Tra i due 'criticati', il terzo gode. O meglio, vive la sua avventura in granata con meno molte bacchettate da stampa e tifosi per merito del suo rendimento. Poche colpe anche nei gol subiti nel derby di oggi contro la Juventus, ma un intervento che ha strappato applausi – a palmo aperto su Mandzukic nel primo tempo – e poi nulla ha potuto dopo le due ribattute in area e quell'ultimo tiro di Pjanic che alla fine è entrato. Ma quella al Torino per il nazionale inglese è “un'esperienza fantastica”, ne è sicuro. E i risultati si sono visti anche nell'impegno dell'Inghilterra di Southgate contro la Slovenia del mese scorso: grandi parate, anche quelle per i fotografi, che gli sono valse diverse copertine. Insomma, un Hart rigenerato dal Toro. Mentre i tifosi del City, aspettando di gridare 'Bravo' al loro portiere non solo per il suo nome, lo rimpiangono. E la domanda, ritornello delle ultime settimane, è sempre la stessa: “Hai visto Pep?”.



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