Brasile-Argentina ufficialmente sospesa: il racconto
Brasile-Argentina sospesa dopo 9′: la autorità sanitarie nazionali hanno impedito ai giocatori provenienti dalla Premier di disputare l’incontro
Brasile-Argentina è durata appena 9 minuti: la partita di maggiore tradizione del calcio sudamericano è stata sospesa immediatamente dalle autorità sanitarie nazionali.
Il problema riguardava la presenza dei giocatori della Premier League schierati in campo dall’Argentina, visto che l’ingresso di persone transitate per il Regno Unito nelle ultime due settimane era proibito dalle norme in vigore nel Paese. In giornata la Conmebol aveva avvisato la federazione brasiliana che se avesse impedito all’Argentina di utilizzare i giocatori “inglesi” gli avrebbe inflitto dei punti di penalizzazione.
Gli sviluppi
La partita è durata appena 9 minuti, quando le autorità sanitarie sono entrate in campo e hanno sospeso la partita con l’intento di togliere dal campo Romero, Lo Celso, Buendía ed Emiliano Martinez, che secondo le stesse autorità avrebbero falsificato la documentazione necessaria per poter fare ingresso in Brasile.
Il Brasile è rimasto in campo in attesa dell’evoluzione della situazione e solo successivamente dal tunnel degli spogliatoi è riapparso Lionel Messi con l’intento di chiarire le cose con i giocatori avversari.
La Seleçao si è dimostrata disposto a giocare la partita, con Neymar a dialogo con le autorità sanitarie per cercare di risolvere la situazione e non portare a conseguenze quali la penalizzazione in classifica della nazionale, ma il match è stato poi ufficialmente sospeso dalla Conmebol.
La partita è stata definitivamente sospesa e l’Argentina dovrà fare ritorno alla base e preparare il prossimo incontro con la Bolivia in programma giovedì.
Le parole di Tapia
Dopo la sospensione ha parlato il presidente federale argentino Claudio Tapia, che ha fatto sapere di aver rispettato tutte le regole prefissate per la disputa del match.
“In qualità di presidente dell’Afa, sono triste per ciò che è accaduto in quella che doveva essere una festa per il calcio sudamericano. Abbiamo sempre seguito le leggi sanitarie in vigore nella Conmebol, ora aspettiamo cosa dirà il Tribunale di Disciplina della Fifa“.
Scaloni: “Anche i brasiliani volevano giocare”
Di seguito anche le parole del Ct argentino Lionel Scaloni: “Sono qui perché il nostro Paese sappia cosa è successo stasera. È una cosa che mi rattrista molto. Non sto cercando nessun colpevole. Se è successo o non è successo qualcosa, non era il momento di fare quell’intervento. Stasera sarebbe dovuta essere una festa per tutti, per godersi i migliori giocatori del mondo. Vorrei che gli argentini capissero che come allenatore devo difendere i miei giocatori. In nessun momento ci è stato comunicato che non potevano giocare la partita. Volevamo giocare la partita e lo volevano anche i calciatori brasiliani”.
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