Il calcio é fermo in Italia così come all’estero a causa della pandemia di COVID-19. Ospite questo pomeriggio del consueto appuntamento a “Casa Sky Sport” è stato Zibi Boniek attuale presidente della Federcalcio polacca. L’ex attaccante della Juventus si è espresso così riguardo la ripresa del calcio in Polonia: “Siamo pronti a ripartire. Il governo ha accettato il nostro protocollo sanitario. Da lunedì le squadre potranno tornare ad allenarsi. E’ un protocollo complicato e dettagliato, ma non impossibile da applicare".
Poi sull'obiettivo della Federazione: "Ripartire il 27 e 28 maggio con le partite di coppa e dal 29 con il campionato. Si giocherà a porte chiuse. Mancano dieci partite al termine della stagione. L’Idea è quella di terminarla entro il 19 luglio. Il calcio è importante non solo per calciatori, ma ci sono tantissime persone che lavorano intorno. Dobbiamo imparare a convivere con il virus, che sarà ancora presente. Aspettare il contagio zero per ripartire vorrebbe dire tornare a giocare fra due anni".
Poi svela un retroscena sulla sua carriera: “Quando sono andato alla Juve sarei dovuto andare alla Roma. I giallorossi, però, non si misero d’accordo con il governo polacco. La Juve mi voleva, così chiamai l’allora presidente Viola e gli dissi che sarei potuto andare alla Roma tre anni dopo, come poi successe davvero. Alla Juve ho vinto tutto sono tanto benissimo. Ma a cinque mesi dalla scadenza del mio contratto chiamai il presidente della Roma e gli ricordai di quella telefonata".
LEGGI ANCHE: Agnelli: "La Juve vuole concludere la stagione"
LEGGI ANCHE: La Spal si allinea al Parma: "No a ripresa allenamenti"